Quali sono i bonus che saluteremo nel 2023 e non ritroveremo l’anno prossimo? Fate attenzione a questi in particolare.
Con l’arrivo del 2024, molte cose, sia in Italia che nel resto del mondo, cambieranno. Dalle più semplici a quelle molto più complicate e importanti. Alcuni dei bonus che eravamo abituati a vedere, conoscere e utilizzare, probabilmente spariranno e, terminato questo 2023, dovremmo dire loro addio. L’obiettivo di questi incentivi è aiutare i cittadini di uno Stato economicamente, sotto diversi aspetti, consentendo alle famiglie e agli individui di riuscire a condurre una vita quotidiana meno difficile, con più sicurezza finanziaria.
La bozza della Legge di Bilancio 2024 prevede la scomparsa di diversi bonus, non solo uno, nel momento in cui l’Italia ne avrebbe più bisogno. Sebbene gli incentivi, da soli, non aggiustino la situazione, potrebbero sicuramente migliorarla, favorendo le persone che si trovano più in difficoltà. Eppure, per il 2024 sembra proprio che dovremmo dire addio a diversi aiuti che ci hanno fatto comodo durante l’anno corrente e quelli precedenti.
Bonus e incentivi: il 2024 spazza via diversi aiuti da parte dello Stato
A quanto pare, nel 2024, le famiglie con problemi economici, finanziari e sociali, dovranno cercare una nuova alternativa per sopravvivere nel nostro Paese, valutando diverse soluzioni e adattandosi a condizioni completamente differenti, rispetto a quando avevano un incentivo per far fronte alla quotidianità.
Tra i bonus che potranno scomparire troviamo: il Reddito di Cittadinanza, il bonus benzina di 200 euro, quello per gli occhiali da vista e quello idrico, il superbonus, il bonus trasporti e quello relativo alle assunzioni. Non ci sarà più l’asilo nido gratuito per il secondogenito e possiamo dimenticarci anche della detrazione IRPEF per le case green.
Fino al 2023, si poteva usufruire di quest’ultima, pari al cinquanta per cento, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici non inferiore a classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le asciugatrici e le lavastoviglie e alla classe F per i frigoriferi e freezer, destinati ad arredare un immobile in fase di ristrutturazione.
Questa agevolazione, attualmente, è destinata a spesse effettuate entro il 31 dicembre 2024 e, può essere richiesta da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia, solo se iniziato a partire dal primo gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo, tra i beneficiari, calcolata su un ammontare che non superi la cifra di otto mila euro per il 2023. Mentre per il 2024 c’è stato un cambiamento, riducendo la cifra a cinque mila euro.
Negli anni 2021 e 2022, la spesa su cui calcolare la detrazione era pari a sedici mila euro nel primo anno e dieci mila nel secondo. Inoltre, il contribuente che si occupa di lavori in più immobili e non solo in uno solo, aveva la possibilità di beneficiare dell’agevolazione più volte, sulla base di ogni unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
La riduzione da otto mila a cinque mila euro, è dovuta all’assenza in Manovra di nuovi interventi che proroghino o integrino le condizioni attuali dell’agevolazione. Ciò che lascia gli italiani increduli in merito a questa decisione è la contemporanea inflazione. Con un aumento di prezzi su qualsiasi oggetto e bene primario, dunque anche sugli elettrodomestici, diventa difficile non superare una spesa di cinque mila euro, se si ha la necessità di arredare una casa dall’inizio, dal momento che si trova in fase di ristrutturazione.