Gli appassionati di musica forse lo sapranno: qual è lo strumento che risulta più difficile da suonare? Uno è più complicato degli altri.
La musica è un’arte meravigliosa! E gli strumenti musicali sono tanti e variegati. Quando si inizia ad intraprendere un’attività musicale e quindi si sceglie di studiare uno strumento in genere, non lo si fa pensando alla facilità dell’impresa, ma in base a quale affascina di più.
Si crea un feeling con lo strumento che si decide di imparare ad usare che è unico ed emozionante. Sorge la curiosità di capire quale tra tutti gli strumenti musicali esistenti è considerato il più difficile da suonare.
Sicuramente c’è da dire che l’apprendimento dipende da molti fattori che possono favorirlo o ostacolarlo. Primo tra tutti c’è l’attitudine personale, che fa da sostrato alla buona riuscita. Ne consegue che per una persona uno strumento seppur considerato difficile da suonare può risultare facile e lo stesso per un altra persona può essere un’attività ardua e complicata.
Altro fattore determinante è l’insegnante, che può rendere più o meno difficoltoso l’apprendimento in base alle sue capacità. Nonostante tutto questo c’è comunque una classifica della difficoltà con cui ci si approccia agli strumenti musicali.
Lo strumento musicale più difficile da suonare: ci vuole pazienza, ma è bellissimo!
La bravura per ottenere eccelsi risultati di esecuzione dipende quindi da molti fattori tra cui certo il talento personale. Ma ci sono strumenti come la chitarra e il basso che sono molto popolari anche perché considerati più facili da suonare.
La tecnica per suonarli si concentra sulla mano sinistra con la pressione delle corde e l’interpretazione delle note e la mano destra usa le dita e il plettro. Tra quelli considerati più semplici ci sono anche gli strumenti a percussione: batteria e tamburo, che producono il suono dalla vibrazione della loro superficie richiedono certamentre abilità e coordinamento dei movimenti, ma necessitano di tempi minori di studio per padroneggiarli.
Vengono poi gli strumenti a fiato nella vasta varietà da cui sono composti: dal flauto traverso al clarinetto al sax, ma anche l’oboe, il corno inglese, richiedono lo sforzo fisico della respirazione che deve essere modulata e controllata per eseguire le tecniche. Ci vuole studio e lavoro per sviluppare abilità e acquisire un ottimo controllo della dinamica e della tonalità.
Si arriva poi agli strumenti che sono considerati i più difficili da suonare, e che perciò richiedono anche maggiori anni di studio: gli strumenti ad arco e il pianoforte. Nonostante siano ampiamente popolari e amati, violino, violoncello, viola e contrabbasso sono noti per la loro difficoltà.
Ci vuole molta costanza, forte passione, tanta dedizione e sicuramente anche una buona predisposizione per imparare a suonare questi strumenti con ottimi risultati. Allo stesso modo il pianoforte, con il coordinamento di entrambe le mani, il controllo dell’espressione musicale che richiede, necessita di lunghi anni di studio costante ed esercizio quotidiano per essere padroneggiato fino ad arrivare ad esecuzioni eccellenti e virtuose.
Formata da 47 corde anche l’arpa è tra gli strumenti più complicati da imparare. Le corde vanno pizzicate e richiede la coordinazione oltre che delle mani anche dei piedi per controllare e azionare i pedali. Ci vogliono anni e anni di studi per arrivare a suonarla al meglio.