Mai più discariche illegali, nel mondo. Forse sarà possibile proprio grazie all’intelligenza artificiale: ecco cosa si sta progettando
Sebbene il Codice dell’Ambiente preveda come pena l’arresto da 6 mesi a 2 anni, oltre all’ammenda fino a 26mila euro, per chi realizza e gestisce una discarica abusiva, in Italia e nel mondo sono ancora estremamente diffuse ed arrecano danni all’ambiente e alle persone. Grazie alla scienza, però, sta per arrivare un modo infallibile per contrastarle: merito dell’Intelligenza Artificiale.
Le discariche abusive sono attività illecite di gestione dei rifiuti. A differenza di quanto si pensi, non avvengono casualmente: non è una casualità che tante persone si trovino a buttare i rifiuti tutte nello stesso luogo. Spesso, infatti, si tratta di un’attività pianificata ed effettuata da persone consapevoli tra di loro e in accordo nel proseguire il tutto.
Nonostante le punizioni severe previste per chi organizza discariche abusive, in Italia e nel mondo il problema persiste. Grazie all’Intelligenza Artificiale, però, potrebbero avere ancora poco tempo da vivere: ecco che cosa si sta progettando.
Un aiuto nella gestione delle discariche abusive potrebbe arrivare proprio dal cielo. Uno studio pubblicato di recente sulla rivista Plos One, infatti, descrive una rete neurale capace di indentificare le discariche e le aree di smaltimento illegali usando le immagini raccolte dai satelliti dell’Esa. Oggi si stima che le tonnellate di plastica che raggiungono i mari e gli oceani sono circa 11 milioni e, grazie alle discariche abusive, questo dato è destinato ad aumentare: si prevede che entro il 2040 possa triplicare.
Gli autori di questo studio scientifico, quindi, hanno deciso di sviluppare un sistema che aiuti a individuare le discariche abusive e, soprattutto, quelle poste lungo fiumi e corsi d’acqua. I satelliti presi in considerazione per il progetto sono i Sentinel-2, pensati proprio per il monitoraggio delle aree verdi del pianeta. Ora si tratta solo di addestrare un’Intelligenza Artificiale per farle imparare a riconoscere la presenza di mucchi di rifiuti nelle immagini che i satelliti le inviano.
Una volta progettato il tutto, gli scienziati hanno messo alla prova il sistema su un territorio dell’Indonesia: l’AI ha identificato 966 siti di smaltimento, la cui presenza è stata poi confermata da un controllo incrociato. Oggi, quindi, il programma è in via di definizione e di miglioramento ulteriore: battezzato per ora Global Plastic Watch, si spera che in breve tempo possa essere usato da tutte le istituzioni per il controllo del proprio territorio. Chissà che, in un futuro, diventi una normale applicazione da avere sul cellulare!
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