Dopo Marte, la Nasa vuole spingersi oltre e conquistare così anche un altro pianeta: il motivo è sorprendente, non riuscirete a crederci.
L’universo e lo spazio hanno da sempre suscitato la curiosità degli uomini, i quali hanno provato a spingersi ogni volta più in là per fare nuove scoperte e cercare di capire se esiste la vita al di fuori del nostro Pianeta.
Anche la letteratura e la cinematografia hanno spesso trattato questo tema, mettendolo in correlazione con altri ambiti della scienza e della tecnologia e sollevando una profonda riflessione su ciò che ci aspetta in futuro. Ad ogni modo, un passo dopo l’altro, gli studiosi sono riusciti ad arrivare fino a Marte. Adesso, però, la Nasa vuole di più ed è pronta a conquistare un altro pianeta.
Come abbiamo anticipato poco fa, dopo Marte per la Nasa è adesso arrivato il momento di conquistare un nuovo pianeta, Venere. Di fatto, gli scienziati e gli ingegneri della Nasa e dell’Esa si stanno preparando ad inviare tre nuove missioni nei prossimi anni proprio su questo pianeta ancora tutto da scoprire. Ma qual è il vero motivo per cui l’attenzione della comunità scientifica si è rivolta proprio su Venere? La ragione è davvero sbalorditiva. Guardate un po’ qua: non riuscirete a crederci.
Venere negli ultimi anni ha suscitato un crescente interesse in scienziati e ricercatori. Questo pianeta, infatti, è definito come “il gemello malvagio della Terra“. Questo perché il corpo celeste di cui stiamo parlando ha un effetto serra fuori controllo e la sua coltre di atmosfera spessa 24 chilometri è costituita da anidride carbonica. Inoltre, contiene nuvole di acido solforico. Qui, dunque, le temperature sono davvero altissime: esse possono raggiungere perfino i 480 gradi Celsius, vale a dire un calore tale da riuscire a sciogliere il piombo.
Ad ogni modo, l’obiettivo finale delle tre missioni sarà proprio quello di studiare l’atmosfera del corpo celeste. Nel corso della prima spedizione, la Davinci della Nasa (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble Gases, Chemistry and Imaging) servirà a prelevare un campione; la seconda, la Veritas (Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography and Spectroscopy), diventerà il primo orbiter della Nasa a visitare Venere dagli anni ’90; mentre l’ultima, la EnVision dell’Agenzia spaziale europea, studierà l’atmosfera ostile di Venere ed il suo nucleo interno. Un’operazione davvero imponente che potrebbe dare dei risultati senza precedenti.
Articolo di Veronica Elia
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