È stato svelato un sorprendente ingrediente presente in molte birre e del quale molti bevitori ignoravano l’esistenza nella bevanda giallo paglierino. Attenzione, non è decisamente quello che ci si potrebbe aspettare
Sia che si apprezzi un ‘goccetto’ infrasettimanale, sia che si preferisca attendere il fine settimana per gustarsi una bella birra fresca, è improbabile che si pensi a quali ingredienti siano contenuti in questa amata bevanda.
O meglio, che siano presenti acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito è cosa nota, così come il fatto che in alcune birre, in particolare quelle di ispirazione belga, possono essere aggiunti anche altri ingredienti quali cereali, frutta o spezie. Ma c’è un ingrediente che sicuramente ti scoraggerà se siete vegetariani o vegani.
Conosciuto anche come colla di pesce, questo elemento viene impiegato in alcune birre allo scopo di renderle più ‘attraente’ per i bevitori. Si utilizza, nella fattispecie, nel processo di chiarificazione della birra, ovvero quando è necessario ripulirla dai depositi di lievito residui, prima della microfiltrazione. Ovvero la si utilizza nel procedimento di chiarificazione della birra grazie alla molecola proteica del collagene, ingrediente attivo particolarmente sensibile che chiarifica rapidamente la birra dal lievito andando a diminuire il livello di lipidi e proteine nella birra. Consente inoltre di ridurre i tempi di permanenza nel cosiddetto maturatore refrigerato beneficiando di risparmi sia dal punto di vista economico che energetico. E non è tutto: la colla di pesce migliora la stabilità della schiuma della birra e la sua elevata stabilità ne consente una durata prolungata nel tempo.
Tuttavia minuscole particelle della sostanza potrebbero rimanere nella bevanda finale. “La colla di pesce – ha confermato Craft Beer & Brewing” come riportato da The Sun, è un chiarificante tradizionale, una sostanza che fa precipitare il lievito dalla sospensione rendendo la birra limpida. Deriva dalle vesciche natatorie d alcuni pesci tropicali e subtropicali”.
Le birre non chiarificate e non filtrate sono infatti caratterizzate da molte cellule di lievito in sospensione, con carica elettrica superficiale negativa. Dato che l’ingrediente attivo della colla di pesce, ovvero la molecola proteina detta collagene, possiede carica positiva, risulta essere ‘attratto’ alla superficie delle cellule del lievito che vanno tra di loro ad aderire. Ne risulta un agglomerato che, aumentando di peso, tenderà a precipitare verso il basso. Ma non solo perché anche particelle non biologiche con carica superficiale neutra vengono trascinate verso il basso dall’agglomerato con il risultato di una birra ulteriormente chiarificata.
Occorre sottolineare che non tutti i produttori la utilizzano ma in alcune birre inglesi la si ritrova. Sul mercato vi sono infatti molte birre definite vegetariane e vegan friendly proprio perché prodotte senza impiegare ingredienti di origine animale ed altre che invece contengono microparticelle di colla di pesce.
Articolo di Daniele Orlandi
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