No, non stiamo parlando dei mondiali, eppure in questa classifica ci difendiamo più che bene. Insomma, è tutta una questione di “grande bellezza” e l’Italia vince questa partita sempre e comunque a mani basse.
Siamo abbastanza certi che parlando insieme di “grande bellezza” e Italia, qualche idea vi sia balenata in mente. Pur nei suoi mille difetti, infatti, il nostro paese ha una capacità più che unica di ammaliare con la sua naturale bellezza e cultura.
Che sia una caletta immersa in una riserva naturale con mare cristallino all’orizzonte o un paesino sperduto di montagna con le sue mille tradizioni, ogni borgo o città d’arte sa come conquistare non solo noi italiani, ma anche il resto del mondo. Insomma, il Bel Paese è tale non solo per il clima clemente e per il cibo straordinario, ma anche, se non soprattutto, per tutta l’arte e la meraviglia accumulatasi nel tempo.
L’Italia, infatti, è una Nazione relativamente “giovane” rispetto alle vicine e storiche monarchie europee e forse, proprio per la continua influenza e commistione di mondi lontani, è riuscita nel tempo a ricreare una perfetta sintesi di stili architettonici, letterari e di movimenti artistici, tutti confluiti sotto il fuoco sacro della passione, che non ci ha mai abbandonato del tutto. E’ come se nel tumulto e nel tracollo continuo, si fosse forgiata la vera essenza dell’Italia, solenne e tormentata come poche Nazioni, ma capace di regalare un patrimonio materiale e immateriale più che unico.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, meglio conosciuta come (UNESCO), è nata proprio con l’obiettivo di preservare la bellezza e la cultura, promuovendo così la pace tra i popoli. Insomma, proprio come diceva Fëdor Dostoevskij, la bellezza salverà il mondo.
Tra i vari compiti dell’organizzazione, però, il più importante forse è mantenere e aggiornare una lista dei patrimoni dell’umanità, come un sito, un’area o una struttura naturale o artificiale, riconosciuti di eccezionale importanza internazionale e quindi meritevole di una protezione speciale per il bene della comunità mondiale. E in questa lista, un posto speciale spetta all’Italia con ben 58 siti ritenuti patrimonio dell’umanità, seguita dalla Cina (56) e dalla Germania (51).
Nel 1979, le incisioni rupestri della Val Camonica, in provincia di Brescia, sono state il primo italiano patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco. E da lì, è stato un crescendo tra patrimonio artistico, culturale e alimentare!
Oltre ad esempio ai sassi di Matera, alla città di Venezia, alla Costiera Amalfitana, alle Dolomiti, alla Reggia di Caserta, all’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci, alle isole Eolie e al Vulcano Etna, anche la pizza nel 2017 è stata ufficialmente inserita nella lista Unesco del patrimonio immateriale dell’umanità, pur facendo parte in questo caso di un’altra classifica. I siti veri e propri, infatti, restano sempre 58 e si aggiornano di continuo, tant’è che il 58esimo fresco fresco è stato ai aggiunto nel 2021 e riguarda i portici di Bologna.
Articolo di Karola Sicali
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