Il cacao è uno degli ingredienti più amati al mondo, qualcosa che non manca mai in casa, ma qual è la sua origine? Chi lo ha importato?
Nelle case di tutti gli italiani, ma in generale di gran parte delle persone del mondo, i prodotti a base di cacao sono sempre presenti. Il cioccolato, prodotto derivante dalla pianta del cacao, è presente nelle nostre case in varie forme, dal cioccolattino alle barrette fino ad arrivare a quella in polvere, utilizzata in questo periodo soprattutto per riscaldarsi dopo aver passato una giornata fuori.
Il successo di questi prodotti derivati dal cacao è dovuto al sapore dolce e corposo, ma anche all’effetto che il cacao – ingrediente principe della cioccolata – ha sul nostro organismo. Come forse già molti sanno, il cacao ha un effetto afrodisiaco dovuto alla presenza nell’alimento della teobromina, un alcaloide che stimola l’endorfina, conosciuto volgarmente come l’enzima della felicità.
Proprio la presenza della teobromina fa sì che l’utilizzo di cacao o dei derivati sia consigliato anche durante le diete, così da ridare vigore e buon umore a chi si sottopone ad un regime di alimentazione rigido funzionale alla perdita di peso. In piccole dosì, dunque, la cioccolata può essere utilizzata come “Antidepressivo“, ma ovviamente bisogna fare attenzione a non abusarne per non andare incontro ad altre problematiche.
Da dove proviene il Cacao: chi dobbiamo ringraziare per questo alimento delizioso?
Il cacao è giunto in Europa grazie ai Conquistadores e dunque grazie all’Impero spagnolo e alla sua conquista di quelle che all’epoca venivano considerare le terre nuove: “Le Americhe”. Gli spagnoli hanno conosciuto l’alimento proprio dopo il loro approdo nel continente americano, visto che questo era molto diffuso in tutto lo Yucatan ed era considerato una delle merci di scambio più preziose dalle popolazioni locali.
La popolazione nativa che dobbiamo ringraziare per il cacao ed il suo utilizzo alimentare, però, sono solo i Maya. L’antica civiltà aveva scoperto le piante di cacao e ne aveva estratto i frutti per creare una bevanda viscosa e dal gusto delizioso che veniva offerta a tutti i visitatori come segno di accoglienza.
I frutti ed i semi di cacao venivano poi utilizzati come merce di scambio e come vera e propria moneta. Ad esempio i Mexico avevano stabilito la loro produzione di cacao nella città di Teothiuacan, la stessa in cui fioriva il commercio. Questa popolazione utilizzava il cacao anche come tributo per i militari.
L’origine del nome “Cacao” e il suo utilizzo originario
Come già detto, la prima popolazione ad estrarre e utilizzare il cacao come bevanda furono i Maya. Il nome odierno proviene dall’originale “Kakaw” che nella lingua dei Maya significava “Bevanda degli Dei“. Secondo le fonti iconografiche giunte fino ai giorni nostri, il cacao veniva utilizzato per i riti propiziatori e si pensa che fosse adibito anche alle cerimonie funebri.
Questo perché per la loro concezione, questa bevanda sacra aveva un collegamento con l’inframondo, ovvero con il mondo delle ombre (il nostro inferno). Il cacao, dunque, veniva consumato come segno di buon augurio per lo spirito della persona di cui si stava celebrano il funerale.
Questa convinzione era legata al fatto che gli alberi sempreverdi del cacao nascono e crescono all’ombra di altri alberi. Per i Maya questo aveva un valore fortemente simbolico che andava in contrapposizione con un altro frutto sacro della terra, ovvero il mais. Questo cresce infatti alla luce del sole per l’antica popolazione centro americana era collegato alla benevolenza del Dio Sole, come tutto ciò che era irradiato dai raggi della nostra stella.
Articolo di Fabio Scapellato