Opera dal valore incredibile, il Salvator Mundi è stato venduto per una cifra da capogiro. Il segreto è però pazzesco: ecco di cosa si tratta
Il Salvator Mundi è un dipinto attribuito a Leonardo da Vinci, databile tra il 1505 e il 1515 circa. Eseguito ad olio su tela, è stato reso noto al pubblico solo nel 2011 alla National Gallery di Londra, dopo un attento restauro di Dianne Dwyer Modestini, che ha risollevato la situazione dopo precedenti restauri inadeguati.
A comprare l’opera è stato il principe saudita Mohammed bin Salman, che se l’è aggiudicata per ben 450 milioni di dollari, il prezzo più alto mai versato per un’opera d’arte: ad oggi, è il quadro più costoso al mondo. Il principe, per conto del Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi, l’ha conquistato all’asta al Rockefeller Plaza di New York, partendo da una base d’asta di 75 milioni di dollari.
Dietro a questa cifra da guinness dei primati, però, si cela un mistero fitto. Con il passare degli anni e i vari spostamenti nel mondo, infatti, il celeberrimo Salvator Mundi di Leonardo da Vinci potrebbe aver vissuto un problema di cui oggi ne subiamo le gravissime conseguenze. Secondo alcuni esperti, infatti, l’opera cela un segreto gravissimo: ecco di cosa si tratta.
Ad oggi, ben quattro studiosi internazionali hanno concordato sul fatto che l’opera appartenga a Leonardo da Vinci. Secondo gli studi, poco prima di abbandonare Milano a causa della caduta degli Sforza, l’artista avrebbe dipinto un Salvator Mundi per un committente privato.
Del dipinto, però, vennero perse tutte le tracce. Nacquero quindi diverse copie, che aumentarono la confusione in merito all’originale: qualche certezza c’è sull’acquisto dell’opera da parte di Carlo I d’Inghilterra ma, con la decapitazione del Re, tutte le opere da lui acquistate vennero disperse. Nel XIX secolo riapparve un Salvator Mundi nelle raccolte di Sir Francis Cook, che poi passò al marchese de Ganay, attuale possessore: l’opera, studiata poi da diversi esperti, è stata attribuita proprio a Leonardo da Vinci.
Sebbene diversi studiosi confermino la sua genesi ufficiale, però, secondo altri si tratta di un falso. A contestare la sua paternità sono Carmen Bambach, Michael Daley, Jacques Franck, Charles Hope, Carlo Pedretti, Charles Robertson e Frank Zöllner. A loro dire, questa sarebbe la truffa più grande di sempre: il principe saudita avrebbe pagato 450 milioni di euro per una mera copia di un’opera andata perduta.
Articolo di Giulia Belotti
Dopo molteplici indiscrezioni, Francesco Paolantoni rompe il silenzio riguardo il suo addio a Ballando con…
Come fa Amazon a tutelarsi in caso di reso truffaldino? E che cosa rischia chi…
Un gruppo di scienziati ha scoperto qual è il vero motivo per cui tante persone…
Ecco quali sono i reati che costituiscono vere e proprie "macchie" sulla fedina penale. Le…
Emma Marrone non è riuscita a nascondere l'emozione dopo l'evento e ha confidato ai follower…
Secondo le anticipazioni turche, nelle prossime puntate di Endless Love, Emir metterà in atto un…