Nessuno la sopporta e se qualcuno ci riesce fa veramente parte di una cerchia ristretta. Curiosi di sapere di cosa si tratta?
È un fenomeno che può succedere spesso e che, con molta probabilità, è capitato ad ognuno di voi. Anche io lo trovo molto fastidioso!
Uno studio lo descrive come una vera e propria esperienza emozionale, da non confondere con il disgusto. Quando saprete di cosa stiamo parlando rimarrete a bocca aperta!
Questa sorta di esperienza emozionale viene causata da azioni ben specifiche che, a loro volta, innescano un effetto domino alquanto fastidioso.
Avete mai sentito parlare della grima? Praticamente è quel fastidio che molti di noi provano quando qualcuno graffia una lavagna con le unghie o con il gesso. Il termine deriva dallo spagnolo.
La descrizione di questo fenomeno emozionale è stata data da alcuni ricercatori delle Università di Madrid e di Magonza in Germania. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Frontiers in Psychology, e definisce la grima come una vera e propria emozione causata da azioni ben precise. Questo fenomeno, infatti, suscita delle reazioni mentali, uditive e cutanee diverse dal semplice disgusto.
La grima, secondo gli esperti, può comunque essere tenuta sotto controllo attraverso il pensiero, per questo motivo viene considerata come un’emozione e non come un semplice riflesso condizionato. Ma da cosa viene scatenata esattamente? E perché certi suoni stridenti procurano tanto fastidio? Per i ricercatori la causa è sta nella frequenza acustica generata da queste azioni.
Questa è compresa tra i 2.000 e i 5.000 Hz e va ad irritare il nostro udito perché simile a quella di un urlo umano o al pianto di un bambino, rumori associati istintivamente al pericolo. Questo spettro acustico stimola l’amigdala, una parte del cervello, e potrebbe forse essere associato a un grido di allarme primordiale. L’amigdala fa parte dell’encefalo umano, la parte profonda in cui prevalgono le emozioni basiche come la rabbia, la paura e l’istinto di sopravvivenza, essenziali alla vita.
Sembra purtroppo che il nostro condotto uditivo sia particolarmente sintonizzato per percepire i suoni a queste frequenze, quindi sfortunatamente vi siamo particolarmente sensibili un po’ tutti! Per gli autori del lavoro l’origine sarebbe ancestrale e avvertita universalmente da tutte le persone (inglesi e tedeschi) che nella propria lingua non hanno una parola per definirla, come accade in Spagna.
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