La diatriba lungo o corto che ci accompagna da quando abbiamo memoria, potrebbe arrivare a un inaspettato punto di svolta. Ecco cosa piace davvero alle donne.
Partiamo da una premessa fondamentale. La bellezza del sesso non risiede nell’essere ben dotati, si tratta piuttosto di una leggenda metropolitana che si autoalimenta e permette ai maschietti di misurare la propria mascolinità cripto machista nei centimetri contenuti dalle mutande. Insomma, viviamo fortunatamente in un’epoca che ci ha permesso di sdoganare – anche se c’è tanto lavoro fare – ogni tabù fisico e sessuale.
Proprio per questo, il sesso è bello se c’è connessione, intensa e voglia di sperimentare col proprio partner. Tutto il resto è solfa di contorno volta a spostare l’attenzione altrove. Certo, un uomo ben messo provoca più facilmente, quasi automaticamente, alcune desideri sessuali. E poi? Denti che cozzano da entrambe le parti e finiscono in posti off limits, crampi improvvisi alle gambe, mancanza di piacere e voglia di strafare per “compensare” finiscono per smorzare qualsiasi pulsione, con buona pace dei nostri ormoni.
Insomma, il sesso è indubbiamente fisico e carnale, ma per una performance soddisfacente, serve di più, molto di più, come ascolto dell’altro, ma soprattutto conoscenza profonda del proprio corpo e della propria mente. Se noi per prime, infatti, non sappiamo come e cosa ci piace realmente e non esploriamo il piacere in ogni sua forma, come possiamo minimamente pensare di poter ottenere per osmosi anche un piccolo sussulto dal nostro partner?
E’ pressoché impossibile e anche le misure si vanno a far benedire nel calderone della disinformazione sessuale e dell’autoerotismo. Resta innegabile, però, la diatriba in corso sul lungo o corto che infiamma anche le discussione più serie e morigerate. Ma alle donne cosa piace davvero?
Tutta questione di centimetri, quello che le donne non dicono
Un team di ricercatori dell’Australian National University ha condotto uno studio volto a rispondere a una delle domande più enigmatiche di sempre. I ricercatori hanno sottoposto a un campione di donne eterosessuali di varie razze – con una età media di 26 anni – alcune fotografie di uomini, giungendo a un importante punto di svolta.
A primo impatto, la forma del corpo ha un’incidenza dell’80% sulla bellezza maschile, mentre le tanto agognate dimensioni del pene si fermano al 6%. Insomma, uno squilibrio non indifferente, ma che in parte si giustifica nel fatto che certe zone si scoprono solo dopo. Ciò non toglie però che una persona avvenente venga immaginata bella e attraente nella sua totalità, motivo per cui l’importanza della dimensione del pene aumenta quando l’uomo è anche alto e presenta un corpo più virile e armonioso.
Nell’immaginario collettivo femminile, quindi, il pene lungo conta o ha una sua rilevanza nel caso in cui si sia belli e tenebrosi come Can Yaman. Tuttavia, oltre al fisico, a contribuire al fascino di un uomo entrano in gioco diversi fattori come il saperci fare che è il preludio di un buon sesso, a prescindere dalle dimensioni.