Sapevi che esiste un gruppo sanguigno più importante degli altri? Nel caso in cui tu sia uno tra gli “eletti”, potresti essere una persona molto rara.
Dopo il sangue blu, quello che scorre metaforicamente tra le vene dei nobili, è il momento di parlare del sangue d’oro, ovvero di quel gruppo sanguigno così elitario, da essere condiviso da davvero pochissime persone in tutto il mondo. Stiamo parlando quindi di una condizione più unica che rara e che, come in tutte le cose, ha i suoi pro e i suoi contro.
Partiamo però da una breve premessa. Nel nostro corpo scorrono dai 4 ai 6 litri di sangue che fanno parte di un gruppo sanguigno ben specifico che possiamo definire parte del nostro patrimonio genetico, una componente ereditaria che definisce la nostra persona e ci differenzia anche dalle altre.
Ecco perché ne esistono di diversi ed è di fondamentale importanza conoscere il proprio gruppo di appartenenza, in caso di una trasfusione di sangue o di un trapianto d’organi, proprio perché il nostro organismo sa riconoscere un sangue diverso, rigettandolo. In altre parole, il corpo riconosce questo agente “estraneo” , attaccano i globuli rossi trasfusi e producendo così sostanze che possono compromettere significativamente la salute dei reni. Insomma, un sangue diverso dal proprio potrebbe provocare anche reazioni letali.
Se non sai quindi quale sia il tuo gruppo sanguigno d’appartenenza, è bene che tu te ne accerti il prima possibile. Magari, potresti fare un’incredibile scoperta: se fossi proprio tu una delle persone più rare del mondo?
Sangue doro, il gruppo sanguigno più esclusivo di tutti
Il sangue d’oro, cioè il gruppo sanguigno più esclusivo di tutti, si trova in sole 50 persone in tutto il mondo. Considerando come la popolazione mondiale abbia raggiunto ben 8 miliardi di esseri umani, si tratta di una vera e propria rarità. La maggior parte delle persone, infatti, appartiene ai gruppi A, B, AB e 0, i gruppi più diffusi in assoluto.
L’Rh null, invece, costituisce un gruppo unico nel suo genere, proprio perché è privo di antigeni Rh, nel senso che le persone con questo particolare gruppo sanguigno non sono in grado di costruire queste proteine nel proprio organismo. Tuttavia, questa scoperta sensazionale è avvenuta recentemente, solo nel 1961, quando una donna indigena australiana si è sottoposta ad alcuni controlli.
Prima degli anni Sessanta, insomma, non se ne sapeva nulla del Rh null, eppure, proprio come tutti gli altri gruppi sanguigni, c’è sempre stato. Il sangue d’oro, infatti, viene ereditato, alla pari dell’A, solo che avviene molto raramente. L’aspetto più sorprendente, però, riguarda la sua universalità. Proprio perché è privo di antigeni Rh, il sangue d’oro è compatibile con chiunque abbia gruppi sanguigni rari all’interno del sistema Rh e quindi può essere donato senza il rischio di complicazioni.
Al contrario, invece, il discorso cambia. Chi ha il gruppo sanguigno Rh null, infatti, nel caso di una trasfusione di sangue, qualsiasi gruppo sanguigno sarebbe inadatto.