Hai mai sentito parlare della pasta dello ‘scecco pazzo’? Quattro ingredienti e tanto gusto renderanno il tuo pranzo domenicale più che folle!
Ora che è ufficialmente iniziato l’autunno, è arrivato il momento di accantonare – almeno fino alla prossima estate – schiscette varie con pranzi veloci e freschi, per coccolarci nel tepore di casa nostra e soprattutto della nostra cucina. I pranzi domenicali, infatti, stanno tornando e con essi anche tutta la creatività sopita da giugno ad agosto.
Se sei un po’ a corto di idee però, non ti preoccupare. Abbiamo la ricetta perfetta per te, che renderà il tuo pranzo domenicale più che folle! Hai mai sentito parlare della pasta dello ‘scecco pazzo’? Se la parola ‘scecco’ non ti dice granché, è più che normale in realtà. Gli asini, infatti, in dialetto siciliano sono chiamati scecchi. La storia dietro il nome, però, è tutta da ridere.
All’epoca delle conquiste arabe, i siciliani non presero affatto bene l’invasione dell’isola. Gli arabi, infatti, avevano trucidato un bel po’ di persone, proprio per questo la popolazione autoctona all’inizio ebbe un atteggiamento abbastanza diffidente nei loro confronti. Così il Re arabo Miramolino – sotto consiglio della figlia innamorata di un nobile siciliano – decise di mostrarsi clemente e gentile. I siciliani potevano lavorare la terra e commerciare, ma, non potevano più portare armi o andare a cavallo, appannaggio esclusivo dei conquistatori, a dimostrazione del fatto che erano sempre gli arabi a comandare nell’isola.
I siciliani, però, non presero per nulla bene la decisione del re, così una notte avvelenarono gli abbeveratoi di tutti i ronzini, così che anche gli arabi non potessero montare a cavallo. E oltre il danno la beffa. Quando il re Miramolino chiese un nuovo carico dal Nord Africa, affondarono tutte le navi, tranne quella che trasportava gli asini. Così anche i conquistatori arabi furono costretti ad andare in giro con l’asino, con grande scherno dei siciliani che iniziarono a prenderli in giro. Gli “sceicchi sui somarelli“, vennero apostrofati e da quel momento si usò la parola ‘scecco’ per indicare gli asini.
Pasta dello ‘scecco pazzo’, un primo che ti delizierà al primo assaggio
Ora che sappiamo il divertente aneddoto legato agli asinelli, siamo pronti per preparare la pasta dello ‘scecco pazzo’. Per prepararla per 4 persone ti servirà:
- 500 grammi di tagliatelle fresche “paglia e fieno”
- 100 grammi di pancetta affumicata
- Aglio (uno spicchio)
- 400 grammi di funghi porcini
- 50 ml di panna da cucina
- Prezzemolo
Per prima cosa, fai rosolare in una padella antiaderente uno spicchio d’aglio con un filo d’olio e il prezzemolo tritato prima, anche grossolanamente. A questo punto, aggiungi i funghi tagliati a cubetti e fai cuocere per bene il tutto. Leva i funghi dal fuoco e dividili in due parti: metà li frullerai con 3 cucchiai di panna e prezzemolo. L’altra parte, invece, ti servirà per condire la pasta, insieme alla pancetta fatta rosolare e abbrustolire al punto giusto per renderla croccante.
Unisci ora anche la crema di funghi alla pancetta e ai funghi interi. Ora non ti resta che aggiungere le tagliatelle “paglia e fieno” cotte prima in acqua bollente salata e mescolare il tutto. Nel caso in cui ti dovesse sembrare il sugo troppo secco, lo puoi ammorbidire con un altro po’ di panna e di acqua di cottura.