La perdita che ha colpito il calciatore Insigne e la sua famiglia è davvero molto dolorosa. Una vicenda difficile da superare.
Sono esperienze che non si augurano a nessuno ma che, purtroppo, sono capitate a diverse persone. C’è chi si è ripreso e chi non lo farà mai. Come reagirà Insigne?
Brutta storia quella che è capitata all’ex giocatore del Napoli e alla sua famiglia, una storia da cui sarà difficile riprendersi. Scopriamo cosa è successo nei dettagli.
Cosa è successo a Insigne?
Il messaggio era stato diffuso ufficialmente dal Toronto FC, squadra in cui gioca Insigne, circa dieci giorni fa. Il calciatore, infatti, si sarebbe assentato dai campi da calcio per via di una delicata situazione familiare che in tanti avevano intuito essere grave.
E purtroppo grave lo era davvero, perché la moglie di Lorenzo, Jenny, ha perso il bambino di sei mesi che portava in grembo. Per loro sarebbe stato il terzo figlio, dopo Carmine nato nel 2013 e Christian nel 2015. Una tragedia, soprattutto perché si sta parlando di un feto già ampiamente formato, al quale mancavano pochi mesi alla nascita.
Il Toronto FC, proprio per questo grave lutto, aveva concesso al giocatore un periodo di riposo per stare vicino alla famiglia e soprattutto alla moglie. Anche l’amico Mimmo Criscito, ex giocatore del Genoa trasferitosi anche lui per giocare nel Toronto, è stato vicino alla coppia. Come del resto, pure gli altri calciatori della squadra.
Un esempio è stato il portiere Westberg che ha dedicato un pensiero affettuoso alla famiglia di Insigne, mimando in camera il numero 24 (quello di Lorenzo) in occasione del match giocato contro Atlanta United. Un modo per far sentire la sua vicinanza in un momento così doloroso, nonostante la partenza felice di Insigne in questa nuova squadra oltreoceano.
Pioggia di messaggi di solidarietà e affetto per Lorenzo e Jenny, anche dalla società del Napoli che, con un tweet, si dice vicina alla famiglia e la abbraccia virtualmente a nome di tutti. Anche il nostro augurio è che si possano riprendere presto perché, si sa, la perdita di un figlio non si supera facilmente, anzi, c’è chi non la supera mai. Si va avanti, si sopravvive, ma nulla sarà più come prima.