La pizza casalinga è sempre molto buona, ma perché non è mai uguale a quelle della pizzeria? Le motivazioni sono ben diverse da ciò che crediamo!
Basta un po’ di farina, dell’acqua, un briciolo di lievito ed olio di gomito: in meno di 20 minuti prepareremo un impasto per la pizza morbido ed elastico, che lasceremo poi riposare sino a completa lievitazione. Andremo poi a stenderlo, condirlo con salsa di pomodoro, mozzarella e infine cuoceremo tutto in forno, gustandoci di conseguenza una meravigliosa pizza casalinga.
Durante il primo lockdown di Marzo 2020 per via della diffusione del Coronavirus, in tanti si sono cimentati nella preparazione di questo piatto simbolo per eccellenza di tutto il Bel Paese, eppure in molti avranno notato una netta differenza tra quella fatta in casa e quella gustata in pizzeria. Il sapore non solo è diverso, ma anche la consistenza sembra perdere morbidezza e caratteristiche.
Nonostante ad oggi i pizzaioli più famosi abbiamo svelato alcuni trucchetti per prepararla in casa in modo perfetto, quelle della pizzeria non avranno eguali. Ma vi siete mai chiesti perché? Non è colpa degli ingredienti e neppure della lavorazione. Scopriamo insieme il motivo che sicuramente vi lascerà senza parole!
Perché la pizza casalinga non ha lo stesso sapore di quelle in pizzeria?
Certamente una buona pizza fatta in casa è possibile realizzarla, anzi, spesso durante gli inverni ci riuniamo con gli amici per prepararla, scegliendo svariati gusti, partendo dai più classici arrivando a quelli un po’ più particolari con formaggi saporiti e salumi decisamente intriganti. Eppure siamo sicuri che anche voi continuiate a percepire un sapore diverso rispetto a quelle preparate e cotte in pizzeria, abbiamo indovinato?
Molti credono che la differenza sostanziale sia nella tipologia degli ingredienti scelti come la farina giusta, la temperatura corretta dell’acqua e le dosi al grammo del lievito. Ma se vi dicessimo che non è così? Che in realtà la pizza fatta in casa è diversa per due motivazioni specifiche?
Innanzitutto, consideriamo un valore aggiuntivo di fondo, che però è importantissimo: nonostante siano tante le pizzerie che nei giorni nostri sfruttino i più tecnologici forni, emulando alla perfezione quello a legna, non potranno ugualmente ottenere lo stesso successo. Una pizza cotta in un forno tradizionale vede temperature decisamente superiori rispetto a quelle casalinghe, considerando che possono al massimo sfiorare i 250°.
Un forno a legna invece riesce ad arrivare in circa 2 ore a 450°, quindi quasi il doppio. Questo garantisce alla pizza una cottura molto rapida, rendendo la superficie esterna ben croccante e ruvida, lasciando però l’interno morbido ed elastico. La pizza napoletana batte la piazza in questo ed è conosciuta in tutto il mondo proprio per la sua determinata consistenza. Un’altra differenza sostanziale tra il forno casalingo e il forno a legna è l’uso stesso del materiale.
La legna, quando brucia, non lo fa mai allo stesso modo e rilascia sulla pizza un vero e proprio sapore di affumicato, per via della combustione, ma anche dei fumi che vengono emanati. Pertanto il gusto non potrà mai essere comparato ad una cottura classica con forno elettrico, che non solo cuoce in modo uniforme, ma non rilascia alcun ‘quid’ in più. Questo però non significa smettere di prepararla in casa, anzi, se volete diventare dei pizzaioli provetti potreste vagliare l’ipotesi di acquistare un mini forno a legna, perfetto per la casa o il giardino!