Tutti gli italiani adorano la mozzarella, per eccellenza il simbolo del Bel Paese, ma perché si chiama così? Il motivo è più semplice di quel che pensi!
Da che mondo è mondo, l’Italia porta tre colori fondamentali: il rosso, il verde e il bianco. Il primo come la passata di pomodoro, il secondo come le foglie vivide e fresche di basilico, il terzo come il candore di una succosa mozzarella servite a fettine con olio, sale, pepe e origano. In fattore cibo noi italiani siamo davvero il plus ultra, basta pensare a tutte le cucine tipiche, partendo dall’estremo Nord al profondo Sud.
La pizza ad esempio è uno dei simboli più belli del nostro paese, specialmente per la presenza dei tre ingredienti riportati sopra. La Margherita, replicata in tutto il mondo, è ancora ad oggi quella preferita da tutti, italiani e stranieri che decidono di visitare l’Italia. La mozzarella certamente è il formaggio più venduto, sia nei caseifici, sia nei supermercati, nella versione fiordilatte oppure di bufala.
Ma vi siete mai chiesti perché viene chiamata in questo modo, tanto da non avere neppure una traduzione nelle altre lingue? Un po’ come pasta, pizza e spaghetti, anche lei viene pronunciata tutta all’italiana, ma le origini del suo nome sono davvero incredibili e noi di Curiosauro vogliamo svelarvele!
Perché la mozzarella si chiama in questo modo? Basta un pizzico d’intuizione!
Certamente tutti noi sapremo che la mozzarella ha origini molto antiche, ma il suo nome, così come lo conosciamo, compare solo alla fine del 1500. Se ad oggi è la Campania, nello specifico Napoli, a detenere il primato nella produzione, tramite le testimonianze di Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia invece scopriamo che un primissimo antenato della mozzarella veniva prodotto in Basilicata. Con latte vaccino originariamente poiché in quella zona non vi era ancora presenza di bufale.
Verso il 1300/400 però, la mozzarella inizierà ad essere prodotta dai monaci benedettini per non sprecare il latte conservato male. Si erano infatti accorti che la filatura a caldo riduceva l’acidità dello stesso. Qui veniva chiamata mozza, per via del gesto che veniva replicato con le mani nel ‘mozzare’ la pasta filata. Tuttavia nel 1570, nel ricettario di Bartolomeo Scappi comparirà per la prima volta il termine mozzarella per indicare un formaggio servito spesso alla mensa papale.
Come quindi avrete potuto intuire, per mozzarella si intende la pasta tagliata in porzioni, che poi successivamente verrà modellata nella classiche palline che conosciamo tutti, ma non solo: anche in treccioni, code, e nelle famose ‘noccioline’. Potrà sembrarvi strano, ma la mozzarella di bufala, ad oggi la preferita in assoluto da tutti, nasce solo nel XVIII secolo dopo l’esportazione del bufalo nel territorio campano. Il resto è ancora ad oggi storia, che gustiamo quotidianamente sulla tavola!