L’estate sta finendo e oltre a un altro anno che se ne va, è arrivato il momento rifare la tinta ai capelli. Attenzione, però. Non tutte fanno bene alla nostra salute.
Quando si parla di tinta per capelli si cono diverse scuole di pensiero in merito. C’è chi dopo un po’ ha noia sempre dello stesso colore e preferisce cambiare più e più volte nell’arco di un anno. C’è chi, invece, al primo capello bianco decide che sia arrivato il momento di scegliere la tinta per la vita oppure c’è ancora chi preferisce usare prodotti naturali come l’henné per non danneggiare troppo i capelli.
La tinta, infatti, di base è un prodotto aggressivo per il cuoio capelluto. Ovviamente, se fate il colore solo 2/3 volte l’anno, stiamo parlando di un rischio minimo. Ma chi proprio necessita di un ritocco mensile, dovrebbe fare maggior attenzione oppure accettare i capelli bianchi per quelli sono, ovvero il segno che si è vivi.
Tornando alla tinta, però, la prudenza in realtà non è mai troppa. Uno degli ingredienti fondamentali per una buona tintura, infatti, è l’ammoniaca, elemento che – più di tutti – desta preoccupazione ogni qual volta si decide di fare il colore tanto a casa, quanto dal parrucchiere. E’ proprio grazie all’ammoniaca, però, se i coloranti possono penetrare all’interno del capelli, dando loro il colore desiderato. Tuttavia, non vi dovete far abbindolare. Anche le tinte che non contengono ammoniaca in realtà nascondono un segreto.
La seconda vita della tinta senza ammoniaca: tutto quello che dovete sapere per una scelta consapevole
Quando leggiamo nelle confezione delle tinte “non contiene ammoniaca” dobbiamo porci alcune domande. Ci sarà infatti per forza un sostituto e quello è proprio l’etanolammina che svolge la stessa identica funzione dell’ammoniaca per poter tingere i capelli. L’etanolammina, però, rispetto all’ammoniaca può provocare maggiori reazioni allergiche.
Entrambe, però, sono abbastanza irritanti. Nota positiva invece è che sia l’ammoniaca che l’etanolammina non sono cancerogene. Fare il colore, insomma, rispetto a una trentina di anni fa, infatti, è molto più sicuro. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, infatti, nel 2010 ha pubblicato una monografia proprio sui rischi legati alle tinte per capelli. E’ emerso come non ci sia nessuna correlazione tra tinte e tumori, sia a casa che dal parrucchiere. Chi invece maneggia più tinte al giorno aumenta il probabile rischio di alcuni tumori.
Il problema principale quindi quando compriamo una tintura riguarda, piuttosto, la possibilità di allergie. La maggior parte dei coloranti, infatti, usa un allergizzante chiamato parafenildiammina (PPD), ovvero la prima sostanza colorante per le tinture permanenti, utilizzata soprattutto nelle tinture scure, che causa più reazioni allergiche. Proprio per questo, l’Unione Europea ne ha limitato molto l’uso ad un massimo del 6% per tinta.