Queste storie di morte apparente fanno accapponare la pelle: sepolti vivi, morti a loro volta di paura, non riuscirete a dormire questa notte!
Nel 1800, la paura di essere sepolti vivi iniziò a propagarsi quasi come un virus, considerando gli altissimi tassi di sepolture che, successivamente, si rivelarono terrificanti. Infatti, a distanza di anni venivano trovati segni di graffi, mani delle salme insanguinate oppure con le unghie consumate poiché, presumibilmente, ‘tornando in vita’ provarono a fuggire da una condizione che al solo pensiero taglia il fiato.
In realtà ancora ad oggi la tafofobia è tra le paure più diffuse nell’uomo, derivante appunto dal greco Taphos che significa sepolcro. Anche ai giorni nostri le morti apparenti sono all’ordine del giorno, ma è anche vero che i tempi sono cambiati e solitamente la salma o presunta tale viene lasciata ‘allo scoperto’, per quasi 48 ore dopo l’ora del decesso.
Ciò deriva inizialmente dall’epoca vittoriana, protraendosi poi per tutto il 900 in cui venivano adibiti degli ‘Ospedali per i morti’, in cui appunto i vari defunti venivano monitorati e lasciati in aspettativa, a pagamento. Eppure di storie terrificanti nella letteratura ne troviamo parecchie e noi vogliamo raccontarvene ben tre. Ve lo anticipiamo, i brividi sono assicurati!
3 storie di morte apparente che vi lasceranno senza fiato: vi conviene lasciare la luce accesa stanotte!
Ebbene sì, queste storie di morte apparente fanno letteralmente venire i brividi, la pelle si accapponerà e possiamo garantirvelo, farete fatica a dormire. Consigliamo quindi la lettura soltanto se siete dei coraggiosi all’estrema potenza, poiché al solo pensiero c’è da svenire. Tutte queste storie sono vere al 100%, raccolte in letteratura e molte sono state fonte di ispirazione per tanti scrittori del genere horror e grottesco. Ma non indulgiamo oltre e partiamo subito con la prima!
Morte apparente di Madame Bobin
La storia di Madame Bobin purtroppo non è a lieto fine: di ritorno da un viaggio nell’Africa occidentale, la donna stette parecchio male, presumibilmente contraendo la febbre gialla. Fu portata d’urgenza in ospedale, nel reparto delle malattie contagiose, ma poco più tardi morì. In un secondo momento un infermiere dichiarò che, nonostante fu dichiarata morta, il corpo non era freddo e vi era una certa attività muscolare, soprattutto all’altezza dell’addome. Il padre allora decise di riesumare la bara e ciò che trovò fu sconvolgente. Non vi era solo il corpo di Madame Bobin, ma anche quello del figlioletto, morti entrambi di asfissia. Il caso destò talmente scandalo che una denuncia contro i funzionari medici portò al risarcimento di oltre 8000 sterline.
Giulio Maria della Somaglia
Anche in questo caso troviamo una storia tragica: Giulio Maria della Somaglia era un cardinale molto potente nell’800, tanto da considerarsi cruciale per tutto lo stato ponticifio. Operò tra la fine del 18° secolo sino al 19°, epoca in cui ebbe la sua ‘prima morte’. Dopo il decesso avvenuto il 2 Aprile, il corpo venne preparato per l’imbalsamazione e portato in ‘laboratorio’, l’imbalsamatore iniziò la sua pratica affondando un coltello grosso e lungo all’interno della gabbia toracica. Fu in quel momento che il cardinale si risvegliò di soprassalto, morendo però pochi secondi più tardi per via della ferita mortale inflitta.
Anne Greene
Finalmente, per concludere, una storia a lieto fine: parliamo di quella di Anne Greene, una serva appartenente alla casata di Thomas Reade, da cui ebbe un figlio illegittimo con il nipote diciassettenne.
Il bambino nacque morto alla 21esima settimana di gravidanza e fu proprio lei a seppellirlo. La famiglia però, onde evitare lo scandalo e il matrimonio con Anne, decise di di condannarla a morte per omicidio. L’impiccagione avvenne il 14 Dicembre del 1650 e molti amici, per favorirle un trapasso meno doloroso, durante la sentenza la tirarono per le gambe. Il medico dichiarò morta la ragazza e spedì il corpo alla locale scuola di medicina, in offerta per gli studi anatomici. Il giorno seguente, mentre stavano per tagliare il corpo con un bisturi, alcuni studenti si accorsero di percepire un battito minimo e un respiro quasi impercettibile. Riuscirono a rianimare Anne scampando alla morte che avvenne solo 15 anni più tardi.