Ci sono delle abitudini che molti di noi hanno e che vengono reputate in modo negativo. Ma sarà davvero così? Perché c’è chi dice che, in realtà, certe cattive abitudini fanno bene…
Non tutte le cattive abitudini vengono per nuocere perché molte di queste farebbero bene. Ce ne sono diverse di cui si potrebbe parlare ed alcune rasentano addirittura la maleducazione: una di queste è sicuramente quella di mangiare con la bocca aperta, cosa che renderebbe il cibo più gustoso.
I ricercatori dell’Università di Oxford hanno scoperto, infatti, che masticare con la bocca aperta spinge il cibo verso la parte posteriore della gola, rendendo più facile sentire gli aromi saporiti. Anche, rosicchiare rumorosamente aumenta il piacere di mangiare. Un altro vizio molto demonizzato è quello di mangiarsi le unghie, anche se alcuni scienziati ritengono che questo tipo di mordicchiamento possa mantenere la salute. L’introduzione di nuovi batteri nel corpo potrebbe aiutare la risposta immunitaria a riconoscerli in futuro, come una sorta di vaccinazione. E per quelli che hanno la gomma da masticare sempre in bocca, cosa si dice? Secondo una ricerca, compiere questa azione aiuterebbe la concentrazione e la memoria, nonostante la strigliata del dentista. Masticare una gomma, infatti, farebbe aumentare i livelli di cortisolo, un ormone che favorisce la concentrazione più a lungo.
Un’altra abitudine per cui molti di noi sono stati rimproverati riguarda l’ordine. La scienza dice che chi non mette in ordine in realtà sarebbe particolarmente intelligente. Le persone più intelligenti non perderebbero tempo a ordinare o organizzare le cose, e questo aumenterebbe anche la loro creatività. E per quelli che arrivano sempre in ritardo? Sarebbero persone più felici. È infatti probabile che chi ha un approccio rilassato al rispetto dell’orario abbia livelli di stress più bassi. Come, del resto, per tutti quelli che dormono fino a tardi: lo stress sarebbe minimo e la cosa potenzierebbe il cervello e la memoria.
Anche spettegolare, cosa che tutti noi abbiamo fatto almeno una volta nella vita, aiuterebbe a stare bene. L’azione, infatti, facilita la creazione di legami rilasciando gli ormoni del benessere: tutto questo riduce ovviamente lo stress e l’ansia. Anche le parolacce servono, soprattutto per alleviare il dolore, aumentando la tolleranza fino al 33%. Insomma, dire una parolaccia quando ci si fa male servirebbe da antidolorifico. A scoprirlo è stata l’Università di Keele che ha notato come i partecipanti a uno studio riuscivano a sopportare il dolore più a lungo se si lasciavano andare a imprecazioni.
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