Spesso quando ci ubriachiamo perdiamo il controllo o peggio non capiamo niente. Capita a tutti, perfino ai migliori. Tuttavia, la colpa non è per nulla dell’alcol.
Avete presente il film “Una notte da leoni“? Ecco, quella pellicola rappresenta tutto quello che vorremmo fare, ma che non facciamo mai o comunque piuttosto raramente, cioè vivere una serata all’insegna del divertimento, dimenticando tutto il giorno dopo, come se nulla fosse mai accaduto davvero.
Tuttavia, siamo nell’era digital e più social di tutte. Insomma, se il nostro cervello può cancellare tutto, continuando la propria esistenza come se nulla fosse, lo stesso non si può dire di certo degli smartphone dei nostri amici che sanno quanti negroni sbagliati sono ingurgitati e quanti spritz sono passati di mano in mano. Insomma, stiamo parlando di belle serate che fanno comunque bene al cuore.
Il mondo è un posto triste e brutto la maggior parte delle volte, non c’è niente di male quindi a perdere il controllo una volta tanto. L’importante e non spingersi sempre oltre il limite per il bene nostro e degli altri. Anche perché c’è chi magari regge molto meglio di noi l’alcol e può ricordarci sempre quella volta in cui abbiamo deciso di fare il bagno a dicembre alla quinta sangria.
Eppure, se dopo qualche bicchiere di troppo cominciamo a non capire più nulla, la colpa non è proprio o comunque solo dell’alcol. Vi siete mai chiesti perché voi abbracciate il gabinetto dopo una serata leggendaria, mentre magari le altre persone sono fresche come le rose? Bhe, è arrivato il momento di scoprirlo.
Se ci ubriachiamo ci sarà un perché
Che l’alcol ci faccia ubriacare di certo non è un mistero. La domanda però è: perché accade? A causare l’intossicazione acuta nel nostro organismo è l’etanolo, capace di provocare il cosiddetto stato di ebrezza. Si tratta, però, di un effetto collaterale del processo di metabolizzazione dell’alcol. Non sarebbe quindi l’alcol in sé e per sé il problema, piuttosto la sua assimilazione.
Così l’etanolo raggiunge facilmente il cervello, riducendo i nostri freni inibitori. Sappiamo benissimo, infatti, cosa accade una volta superato il limite e di solito non si torna più indietro. Insomma, il peggio o il meglio deve ancora venire. Ma non finisce qui. A decretare la giusta assimilazione dell’etanolo è il fegato, l’organo che purifica il sangue dalle sostanze tossiche.
Il fegato, infatti, trasforma l’etanolo in acetaldeide e poi in anidride carbonica e acqua, in modo tale da essere poi espulso tramite la minzione. L’acetaldeide, quindi, è l’unico e vero responsabile della nostra ubriacatura. Quando questo, infatti, raggiunge il cervello, stimola la sintesi di tetraidropapaverolina, una sorta di morfina che provoca euforia e felicità, la stessa che ci fa sentire allegri con poco. Tuttavia, il suo miracoloso effetto dura ben poco.
Il post sbronza, infatti, ci restituisce tutto con gli interessi il giorno dopo con nausea, vomito e mal di testa, ovvero i tratti distintivi dell’hangover. Insomma facciamo più attenzione la prossima volta che ci ubriachiamo e diamo la colpa ai nostri geni se non reggiamo bene l’alcol!