Piercing sulla lingua e labbra, sono troppo pericolosi: ecco cosa rischi

Lo suggerisce un’ultima ricerca presentata al congresso mondiale di parodontologia e implantologia: i piercing sono pericolosi e possono portare a conseguenze gravi per la salute. Vediamo insieme quali.

I danni più comuni causati dal piercing sulla lingua e sulle labbra riguardano soprattutto la rottura dei denti, la retrazione gengivale e le infezioni localizzate. Per non parlare di gonfiore della lingua, angina di Ludwig, emorragie, danni ai nervi e addirittura HIV. L’elenco è davvero lungo e le conseguenze per la salute possono diventare gravi.

Di recente si è tenuto a Copenaghen il principale congresso mondiale di parodontologia e implantologia organizzato dalla Federazione europea di parodontologia (EFP). I piercing orali sono stati oggetto di discussione, soprattutto in base ai dati negativi riportati. Il professor Clemens Walter della University of Medicine di Greifswald, in Germania, esorta i dentisti ad avvisare i clienti sulla pericolosità di questi oggetti in bocca e, se necessario, incoraggiarli a rimuoverli. Lo studio in questione riguarda otto ricerche con 408 partecipanti, 236 con piercing alle labbra e altrettanti alla lingua portati per un minimo di un mese fino a un massimo di 19 anni. I dati finali sono alquanto negativi perché si è notato che:

1. Le tasche gengivali intorno alla zona del piercing sono più profonde.
2. Le gengive arretrano.
3. Ci sono continui episodi di sanguinamento.
4. Gli incisivi si danneggiano peggiorando la masticazione.

Quanto è diffuso il piercing in Italia?

Alla domanda risponde Rodolfo Gianserra, vicepresidente della Società italiana di Parodontologia e implantologia (SIdP), intervistato dal Corriere della Sera. L’esperto afferma che, fortunatamente, nel nostro paese il piercing non ha un’incidenza così forte, anche se va ancora di moda. Purtroppo viene praticato con una certa leggerezza, senza rendersi conto delle reali conseguenze. Il piercing fa parte della cultura tribale, soprattutto in Australia e Sud America, dove servivano a dare un ruolo sociale alle persone. Oggi rappresentano un elemento di affermazione dell’unicità del proprio corpo che viene marchiato in qualche modo, in maniera più o meno originale.

Ma di cosa è fatto un piercing? I materiali che lo compongono sono di qualità? Il dottor Gianserra conferma che nella migliore delle ipotesi sono degli acciai sterili, fatti di materiale relativamente biocompatibile. Al professore è stato chiesto anche dove vengono posizionati esattamente questi ornamenti e in che modo.

“In generale vengono messi al centro o in prossimità della punta della lingua, che è la zona che dà meno conseguenze o rischi. Questo muscolo è molto complesso e i vasi sanguigni sono delicati. Solitamente i tessuti possono essere perforati sia in anestesia che senza: se il piercing viene inserito da un medico si opterà per la prima scelta se, invece, l’operazione viene eseguita da un’estetista allora la zona potrà essere raffreddata con del ghiaccio sintetico”.

Conseguenze negative dell’operazione

Il professor Gianserra descrive anche le conseguenze negative che un piercing può portare. Tra le più importanti ci sono sicuramente le infezioni causate della proliferazione di batteri. Le principali sono due: quelle provocate dal corpo estraneo introdotto in bocca (il piercing ovviamente), e quelle dovute al trauma che l’oggetto provoca costantemente a denti e gengive. La seconda tipologia è quella più dannosa e causa una serie di problematiche come:

1. La recessione della gengiva.
2. L’esposizione della radice che porta sensibilità del dente.
3. L’usura del dente.
4. Traumi e fratture ai denti.

I danni, spiega Gianserra, potrebbero essere irreversibili se il piercing non viene rimosso in tempo. Quando una gengiva si ritrae del tutto causando addirittura l’infezione parodontale, il tessuto osseo si perde e non è facile ricostruirlo. Il consiglio è quello di evitare il piercing in bocca, perché comunque oltre il 70% di queste situazioni diventa irreversibile.