Cosa succede quando qualcuno muore in aereo: la rivelazione del personale di volo

Volare fa paura a molti, soprattutto per il timore che l’aereo cada e vada a schiantarsi chissà dove. Ma la morte potrebbe avvenire anche per cause completamente diverse riguardanti una singola persona. Cosa succede quando qualcuno muore in aereo? Il personale di volo racconta che…

La morte fa parte di un percorso inevitabile che riguarda ognuno di noi. Può capitare in ogni momento e in ogni luogo in modo imprevedibile. E se succedesse durante un volo aereo? Qual è l’iter da seguire per far fronte ad una situazione del genere senza correre il rischio di essere denunciati? Il personale di volo descrive i passaggi obbligatori da rispettare in casi del genere.

Emergenze sui voli aerei – getty – curiosauro.it

Le emergenze durante i voli aerei possono capitare: si stima, infatti, che su 600 voli se ne verifichi almeno una. Spesso si tratta di problemi risolvibili, ma a volte la situazione degenera. Se un passeggero muore:

  1. Il pilota non è tenuto ad effettuare un atterraggio di emergenza.
  2. Gli assistenti di volo devono prestare primo soccorso e praticare la rianimazione cardiopolmonare.
  3. Il corpo della persona deceduta non viene spostato ma rimane al suo posto originario.

Le emergenze che si verificano più spesso in genere riguardano svenimenti, problemi respiratori o cardiaci, nausea e vomito. Solo nello 0,3% dei casi si ha la dipartita di un passeggero, una percentuale fortunatamente bassa.

L’intervento del personale di volo

Il personale di volo nel caso in cui un passeggero abbia un malessere deve essere pronto ad intervenire. Gli aerei sono dotati di attrezzature di emergenza, come un defibrillatore, che tutti gli assistenti devono saper utilizzare. Per questo motivo, i corsi di studio per intraprendere la professione ne prevedono uno anche di primo soccorso, che abilita il personale a praticare la rianimazione cardiopolmonare.

Rianimazione di un passeggero aereo – getty – curiosauro.it

Tuttavia, quando tutto ciò non riesce a prevenire un decesso, l’attenzione si sposta sul tentativo di mantenere un senso di normalità, anche se ciò significa lasciare il cadavere nel suo posto. Sheena Marie, assistente di volo per due anni, racconta che non è raro che i passeggeri morti rimangano sul posto della dipartita, perché se non c’è più nulla da fare è inutile iniziare un massaggio cardiaco: si aspetta di arrivare alla destinazione finale facendo quasi finta di nulla. L’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo ha stilato delle linee guida che bisognerebbe cercare di seguire in casi del genere:

  1. Tentare sempre di rianimare il passeggero entro 30 minuti dal malore, a meno che le turbolenze non lo impediscano.
  2. Chiedere se a bordo c’è un medico e farsi aiutare. In più, il dottore è l’unico che potrebbe dichiarare la morte del passeggero nel caso si verificasse.
  3. Comunicare immediatamente al pilota lo stato di emergenza. Sarà lui, poi, a decidere se atterrare e, comunque, sarà sempre lui che dovrà comunicare la cosa alle autorità competenti per l’atterraggio dell’aereo.
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