Pollo contaminato nei supermercati? Sembrerebbe di sì, e scatta l’allarme. Le associazioni alimentari sono sul piede di guerra dopo questa scoperta e minacciano denunce e ritorsioni. Ma vediamo nel dettaglio come e dove si è sviluppata la contaminazione.
La scoperta è stata fatta nei supermercati, nei discount e nelle macellerie: nessuno si è salvato dalla contaminazione di salmonella. Si tratta di pollo sia sfuso sia confezionato che i laboratori hanno analizzato riscontrando il batterio. Le zone più colpite sono quelle della capitale e di Milano.
Altroconsumo e il Salvagente hanno iniziato questa indagine già mesi fa, acquistando la carne di pollo e facendola analizzare. Dalle analisi è emerso che oltre la metà dei prodotti era contaminata da Campylobacter o Salmonella infantis: quindi se la matematica non è un’opinione 1 pollo su 3 era infettato dai virus sopracitati. E tra gli indagati ci sono purtroppo anche marchi che non ci saremmo aspettati! I laboratori sono andati a caccia di diversi batteri e microrganismi all’interno della carne, in particolare:
- Campylobacter.
- Salmonella infantis.
- Enterobatteriacee.
- Escherichia coli.
- Staphilococchi coagulasi-positivi.
- Listeria.
Un pollo da evitare
Su 40 prodotti, ben 22 (quindi oltre la metà) presentavano tracce di Campylobacter e Salmonella infantis. Questi microrganismi, in linea di massima, sono tollerati dalla legge anche se non dovrebbero mai essere presenti nel cibo perché potenzialmente pericolosi per la salute. Si tratta infatti di batteri patogeni che possono portare a sviluppare sintomi come febbre, nausea e diarrea. La Salmonella infantis, tra l’altro, è un batterio resistente agli antibiotici.
Tra i campioni contaminati il 38% conteneva il Campylobacter e il 18% la Salmonella Infantis. In entrambi i casi, le contaminazioni sono state trovate in:
- Prodotti confezionati.
- Quelli sfusi.
- In allevamenti sia intensivi che biologici.
- In prodotti sia economici che più costosi.
Ma come sono finiti questi batteri nella carne di pollo, si chiede anche Altroconsumo? La contaminazione può avvenire lungo tutta la filiera, dall’allevamento alla macellazione, dalla lavorazione al trasporto e dipendere anche dalla temperatura di conservazione e dai tempi di giacenza sugli scaffali. Proteggersi da questo tipo di contaminazione in realtà è molto semplice: basta cuocere bene la carne e lavare attentamente mani e utensili prima e dopo la preparazione. Di seguito potrete trovare la lista dei prodotti dove è stata riscontrata la contaminazione, quindi, attenzione se li avete in casa.
- Petti di pollo Amadori 10+
- Filetto di pollo a fette Esselunga Naturama.
- Filetto di pollo a fette acquistato in punto vendita Lidl.
- petto di pollo sfuso Macelleria Il Bongustaio.
A Roma, invece, tra i prodotti testati in cui è stata trovata Salmonella Infantis vi sono:
- Petto di pollo a fette sottili Conad.
- Pollo a fette Le carni di Beccaria (Tuodì Market).
- Quello del Pam.
Naturalmente i batteri sono stati trovati solo nei campioni segnalati che si riferiscono a referenze vendute in specifici punti vendita. Non è detto dunque che lo stesso prodotto, venduto altrove, presenti lo stesso tipo di contaminazione.
La carne più sicura
È importante mettere in luce anche quei punti vendita che sono stati premiati con 5 stelle per la qualità dei prodotti presenti, carne di pollo inclusa. Le città prese in considerazione sono sempre quelle dove è stata identificata la contaminazione, Milano e Roma. Di seguito troverete la lista dei punti vendita premiati per la loro qualità.
A Milano vengono premiati i petti di pollo del:
- Eurospin.
- Bianchin macelleria.
- Macelleria Escam.
- Macelleria Mac alimentari Farini.
- Polleria Rosticceria Tiritiello Massimiliano.
- Iper.
- Conad.
A Roma il premio 5 stelle va invece a:
- Pollo Aia.
- Alemas.
- Carrefour.
- Carrefour Bio.
- Coop Orgine.
- Coop Viverde biologico.
- Fileni Bio.
- Fileni Veline.
- Todis.
- Pewex.
- Macelleria Palmieri Orlando.
- Mercato Latino.
- Mercato Metronio Magna Grecia.
Fonte: Altroconsumo