E questo come si chiama? | Perché dimentichiamo così in fretta i nomi delle persone

Capita a molti di dimenticare i nomi delle persone, anche pochi minuti dopo averli ascoltati. Dopo una presentazione, quel nome ci sfugge e sembra perso per sempre. Succede lo stesso con concetti e nozioni. Perché dimentichiamo tutto così in fretta? C’è forse un modo o un metodo per poter risolvere questo imbarazzante problema? Sì, secondo una ricerca della Northwestern University.

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista medica NPJ: Science of Learning, svolto da ricercatori del dipartimento di psicologia della Northwestern University, ha cercato di risolvere la questione dal punto di vista cognitivo. Ecco come.

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Come hai detto che ti chiami? (Pxhere) – www.curiosauro.it

Ecco perché dimentichiamo in fretta i nomi delle persone e come risolvere la défaillance mnemonica

Gli scienziati hanno esaminare la situazione comune a moltissimi individui. E alla fine del loro studio hanno cercato di proporre alcune strategie valide per risolvere il problema. Sì, dimentichiamo in fretta nomi e concetti. E ciò a causa della distrazione: non ci concentriamo mentre li ascoltiamo, e poi pensiamo subito ad altre cose. Tuttavia, questi contenuti non svaniscono nel nulla. Già, non li perdiamo del tutto: possiamo recuperarli. E soprattutto possiamo imparare a trattenerli meglio nella mente. Come? Abbinando i nomi ai volti durante il sonno.

La questione non è affatto banale. Ricordare il nome delle persone è importante dal punto di vista sociale e mentale. Il nostro pensiero ha bisogno di riferimenti. La mente, per giudicare, deve muoversi fra termini chiari, che se sfuggono o sono parziali compromettono la funzionalità del ragionamento. La prima soluzione potrebbe essere connessa al sonno.

Il riconoscimento dei volti e il collegamento fra volti e nomi spetta alla memoria. E come sappiamo, tantissime funzioni della memoria si consolidano durante il sonno. Per questo gli psicologi hanno studiato se la riattivazione della memoria mirata durante il sonno potesse migliorare gli aspetti associativi e percettivi della memoria facciale.

L’esperimento sul ricordo

Come consolidare il ricordo - www.curiosauro.it
Come consolidare il ricordo di un nome nella mente (PxHere) – www.curiosauro.it

I ricercatori hanno chiesto a un gruppo di ventiquattro volontari di studiare ottanta foto associate a dei nomi. Poi a ogni volontario è stato concesso un tempo di riposo, una siesta. Durante il pisolino, i ricercatori hanno fatto partire una registrazione, in cui una parte dei nomi visti in foto (solo la metà) veniva ripetuta, a basso volume, insieme a un sottofondo musicale rilassante.

Al risveglio si sono accorti che i volontari ricordavano meglio i nomi che avevano ascoltato durante il sonnellino. Dunque la manipolazione ha influito sulla memoria, consolidando il ricordo del nome e l’associazione del nome del volto. Nello specifico, la menzione verbale dei nomi si è svolta durante la fase N3 del sonno.

In più i ricercatori si sono accorti che i volontari che manifestavano un disturbo del sonno, avevano poi maggiori difficoltà a ricordare i nomi. In conclusione la ricerca dimostra che i ricordi possono essere riattivati ​​durante il sonno. E non solo: ci dice anche che le capacità di memoria possono essere migliorate dopo il risveglio.

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