Eccola là: ci mancava solo la creatura marina misteriosa che renderà i mari italiani inaccessibili. Nessuno l’aveva mai vista dalle nostre parti, quindi in molti si chiedono come ci sia arrivata. Scopriamolo insieme.
Una creatura che, a detta degli esperti, era sempre stata avvistata lungo le coste australiane. E quindi? Come è arrivata da noi? E perché è così velenosa? Riusciremo a fare il bagno al mare quest’anno? Se lo domandano in tanti…
… pericolosa e dalla quale è meglio stare lontani. È stata avvistata nei nostri mari ma nessuno l’aveva mai vista vagare qui, perché solitamente è un esemplare presente sulle coste australiane. Si tratta di una caravella portoghese, avvistata vicino alla riva presso Chiavari, in Liguria. Questa creatura all’apparenza è bellissima, peccato però che sia estremamente velenosa e per questo pericolosa. Sembra una medusa ma in realtà è un sifonoforo, cioè un’aggregazione di individui specializzati di quattro tipi diversi, chiamati zooidi.
Questi sono collegati e fisiologicamente integrati tra loro al punto da essere reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza. La creatura è dotata di tentacoli capaci di punture molto dolorose e pericolose per l’uomo: solitamente è anche composta da quattro tipi di polipi. Il primo, conosciuto con il nome vela, è una sacca galleggiante colma di gas, che consente all’animale di galleggiare. È lunga tra i 9 e i 30 cm, alta fino a 15 cm, prevalentemente trasparente con tinte blu, viola, rosa o malva. Galleggia sospinta dal vento a un’angolazione dipendente dalla curvatura della parte emersa e dalla resistenza della parte sommersa.
I tentacoli del sifonoforo sono lunghi di norma fino a 10 metri (anche se possono arrivare fino a 50), sono fortemente urticanti e costituiti da individui dattilozoidi, incaricati di ricercare e catturare le prede. Gli oltre dieci tipi di veleno di cui sono colme le nematocisti nei tentacoli della caravella portoghese sono in grado di paralizzare e uccidere rapidamente piccoli pesci e una varietà di altre prede di piccole dimensioni. Questa specie è responsabile ogni anno di oltre 10.000 punture sull’uomo nella sola Australia.
Le punture causano solitamente forte dolore nell’uomo, lasciando ferite simili a frustate, vere e proprie piaghe arrossate che durano normalmente due o tre giorni, mentre il dolore solitamente scompare dopo un’ora. Più raramente gli effetti avversi possono aggravarsi: shock anafilattico, febbre e interferenze con le funzioni cardiache e polmonari sono possibili, fino alla morte, seppure ciò accada raramente. Dopo una puntura potrebbero rendersi necessarie cure mediche, specialmente se:
L’importante, invece, è non raschiare via i tentacoli o strofinare la ferita in caso di puntura. Evitate anche di risciacquare con acqua di mare/dolce o urina/alcool/ammoniaca. Inoltre è consigliabile lasciare la ferita scoperta e priva di pressioni. In ogni caso, sempre meglio consultare un medico, soprattutto se gli occhi sono stati a contatto con la caravella portoghese.
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