Gli americani dicono di aver trovato finalmente un’AI in grado di prevedere i crimini. L’algoritmo in questione, che vanterebbe una precisione fino a trecento metri, consentirebbe insomma di prevedere dove avverrà un crimine o un furto anche una settimana prima che il fatto avvenga. Percentuale di errore stimata: dieci percento. Sì, è proprio la trama del film con Tom Cruise Minority Report… Sta succedendo davvero!
Come dobbiamo rapportarci a tali modelli predittivi utilizzati dalla giustizia per prevenire il crimine? Si tratta di strumenti in grado di proteggere i cittadini e renderci più sicuri o di inumane manifestazioni di sorveglianza illegale? La questione è ancora aperta. Intanto l’algoritmo è stato testato a Chicago, Los Angeles, Atlanta, Austin e in altre grandi città degli Stati Uniti.
Nel film Minority Report la previsione del crimine futuro aveva a che fare con un potere sovrumano sfruttato cinicamente dalla polizia. Qui invece è il calcolo a offrire alle forze dell’ordine un modello per prevedere crimini e incidenti. Un team dell’Università di Chicago ha infatti creato un modello di intelligenza artificiale che riesce a predire il luogo del prossimo crimine una settimana prima che il fattaccio accada. E a quanto pare riuscirebbe a indovinare con una precisione del novanta percento.
Come fa? Mette insieme tutti i dati storici su denunce, furti, aggressioni, omicidi e poi calcola una statistica. In questo modo se in un preciso angolo di un quartiere di Los Angeles la polizia ha già beccato venti volte uno spacciatore che aggrediva un tossico, l’AI potrà suggerire ai poliziotti che presto potrebbe accadere un crimine nello stesso angolo.
Ishanu Chattopadhyay, uno degli autori dello studio, spiega che il programma non riesce ovviamente a indicare i criminali come nel film, ma è adatto a rivelare i luoghi in cui si verificherà un crimine. E tutto questo grazie ai big data. C’è però un problema etico e politico alla base di questa ricerca. L’AI punta sempre sugli stessi quartieri disagiati e poveri. E questo perché la polizia compie più arresti proprio in quelle zone, maggiormente pattugliate, in quanto ritenute pericolose. Quindi tutti i dati potrebbero essere pregiudiziali. I poliziotti americani si accaniscono particolarmente sui quartieri a maggioranza afroamericana. E ciò confermerebbe il razzismo della polizia.
Dunque non c’è alcuna fantascienza in ballo. E nemmeno un’intelligenza artificiale superiore. Basta un semplice programma in grado di gestire una grande mole di dati. Dati forniti da analisti e sociologi. E poi ci vuole un buon algoritmo, focalizzato sulla previsione della criminalità in base ai modelli storici. Conta poi rappresentare con precisione la distribuzione geografica della criminalità violenta e contro il patrimonio utilizzando solo dati pubblicamente disponibili.
Basato su un racconto del 1956 di Philip K. Dick, Minority Report è un film diretto da Spielberg e interpretato da Tom Cruise. La storia è ambientata nel 2054, in un futuro in cui Washington DC è monitorata da una divisione sperimentale delle forze dell’ordine nota come programma Precrime. Questa divisione deve prevenire gli omicidi. E lo può fare perché sa già quando accadranno grazie alle capacità paranormali di tre soggetti noti come “Precog”, che sono in grado di prevedere gli avvenimenti futuri…
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