Di sicuro vi sarà capitato di vedere vecchie foto di parenti o di personaggi storici da giovani. E di certo vi saranno sembrati più anziani della loro età. Da cosa dipende? Il ricercatore Michael Stevens, sul suo canale YouTube Vsauce, ha cercato di fornire una risposta. C’è chi crede che si tratti solo di un’impressione estetica, dovuta all’abbigliamento o ad altri dettagli marginali. E altri, invece, sono convinti che sia cambiato qualcosa. Come se nei decenni passati, la gente invecchiasse prima, e a vent’anni un giovane appariva già come un quarantenne! Ecco perché i giovani delle passate generazioni sembravano così vecchi!
Potremmo dire che il tasso di invecchiamento sembra essere mutato nel tempo. E questo potrebbe dipendere da fattori come il tenore di vita, il miglioramento dell’assistenza sanitaria e la migliore alimentazione. Ciò non dovrebbe però valere dovunque, è logico. Il discorso avrebbe senso se prendessimo in considerazione i Paesi benestanti, dove la classe media ha accesso a servizi essenziali di qualità superiore.
I giovani delle passate generazioni erano già vecchi a vent’anni?
Lo studioso americano Michael Stevans ci sta dicendo che i giovani delle passate generazioni se la passavano molto peggio di come ce la passiamo noi oggi, e per questo portavano sul volto i segni di un invecchiamento biologico precoce. Tali cambiamenti, però, sarebbero così evidenti solo da pochi decenni. Stevans ha pubblicato il suo studio nel 2018 e ha esaminato i valori medici (pressione sanguigna, battito cardiaco, benessere polmonare) di due generazioni. Si è fermato cioè al confronto fra Millenial (generazione y) e Zoomer (generazione z), concentrandosi sugli anni che vanno dal 1988 al 2010. Ma in questa forbice non ha rivelato grosse differenze, anche se a livello estetico un ventenne nel 1990 sembra più vecchio di un ventenne di oggi.
“Negli ultimi vent’anni, l’età biologica della popolazione statunitense sembra essere diminuita per uomini e donne nell’intera fascia di età“, ha spiegato l’autore dello studio. E questo perché i giovani d’oggi hanno sperimentato miglioramenti nella vita quotidiana in termini di salute, tranquillità e benessere economico. Per esempio, sempre meno giovani fumano oggi rispetto ai loro coetanei di vent’anni fa. E poi, oggi, lo sport e il wellness sono concetti molto più popolari che in passato.
La versione di Stevans
Eppure, il vero fattore discriminante è un altro. E lo ha capito anche Stevans… Ciò che fa apparire il giovani di venti o trent’anni fa più vecchi dei giovani d’oggi è il pregiudizio. In uno dei suoi video il ricercatore spiega che i giovani delle passate generazioni ci sembrano molto più anziani a causa di un fenomeno noto come invecchiamento retrospettivo. Quando osserviamo in video o in foto delle persone del passato vediamo ragazzi vestiti come adulti, e quel loro stile ce li fa sembrare alieni. Per esempio, Kennedy aveva quarantatré anni quando diventò presidente degli Stati Uniti, e ci sembra quasi un sessantenne. E che dire dei giocatori di calcio degli anni ’70, con i baffoni e le basettone? Sembrano adulti, anche se avevano appena vent’anni…
Insomma, il miglioramento delle condizioni di vita e della salute può essere un fattore importante ma di sicuro difficilmente calcolabile. Quindi la nostra percezione è fallace: associamo le vecchie mode (salvo rari casi) alla vecchiaia.