Ok, vorreste mollare tutto e andarvene a vivere in barca? A bloccarvi probabilmente è la prospettiva di spesa. Chissà quanto mi costerebbe!, pensate già presi dalla malinconia. Ma a quanto pare bastano cinquecento euro al mese per vivere dignitosamente in barca… Sì, avete capito bene. Potete superare la crisi e realizzare il vostro sogno con un budget così ridotto. Lo sostiene Giampaolo Gentili, un romano che ha cambiato vita e che ora vive con sua moglie in barca, in giro per l’Egeo.
Gentili ha creato un sito di condivisione di storie e consigli in cui spiega agli interessati come si può mollare il lavoro e la città per trasferirsi a tempo indeterminato in barca, senza spendere un capitale. Il grosso della spesa è iniziale. Poi, si può tranquillamente vivere, felici e liberi, con poche centinaia di euro al mese.
Vivere in barca per sempre: non ci vuole un capitale
Innanzitutto, se non ce l’abbiamo già, bisogna procurarsi una barca. E per viverci dentro, bisognerebbe optare per una dodici metri, come minimo. Una barca del genere, usata, può costare intorno a una decina di migliaia di euro, a salire. Dipende ovviamente dalle condizioni. Ci sono anche offerte di duemila euro; si tratta di imbarcazioni in buone condizioni e aggiornate dal punto di vista della strumentazione, ma magari un po’ arrugginite e scrostate. Sì, esteticamente potrebbero sembrare bagnarole inqualificabile, specie se sono legni varati negli anni ’70 o ’80. Ma l’importante è che stiano a galla e che offrano un ambiente vivibile.
Per vivere in barca, dobbiamo poi mettere in conto i costi di mantenimento. Sempre per un dodici metri il costo medio annuo di mantenimento (comprendente ormeggio, assicurazione, manutenzione, eccetera) parte dai cinquemila euro. Ma Giampaolo Gentili e la moglie Basak dicono che superata la spesa iniziale per campare felici in barca e provare l’ebrezza della totale libertà bastano meno di cinquecento euro al mese. Ecco cosa rivelano nel loro sito dedicato sailyx.com.
Giampaolo aveva un lavoro “normale” e una vita ordinaria. Poi ha cominciato a frequentare un corso di vela e ha avuto quella che possiamo definire un’epifania. Ha cercato una barca e ha iniziato a organizzare una nuova vita a basso budget e in totale libertà. Ormai vive in acqua da più di quindici anni, nell’Egeo. Si dichiara felice ed economicamente soddisfatto.
Si può vivere in mare?
Per la legge italiana chiunque può vivere in mare. Ovviamente stare sempre in acqua è infattibile, e quindi bisogna preoccuparsi di tenere la barca ormeggiata in un porto di riferimento. Anzi, se non amate particolarmente il mare aperto potete anche vivere per sempre ormeggiati: lo fa un sacco di gente.
Bisogna affrontare dunque dei costi relativi al posto della barca nel porto. E si tratta di un costo variabile in base alla zona e alla stagione. Ma chi usufruisce di tariffe annuali o semestrali, di solito, risparmia molto. Anche in una barca poi ci sono le bollette da pagare. Ma molte imbarcazioni risolvono montando pannelli solari. E poi c’è la spesa del carburante… Se volete vivere in una barca ormeggiata, il problema non vi tocca. E lo stesso se volete muoversi come velisti. Un’altra soluzione è sostituire il motore a gasolio con batterie elettriche ricaricate con pannelli solari, generatori eolici o idro-generatori.
Dandosi da fare potete risparmiare con la manutenzione ordinaria e straordinaria. Chi impara a cavarsela da solo, con il fai-da-te e lavoretti speciali può abbattere del tutto simili costi. Infine si spende per la cambusa, cioè per i viveri. Ma chi vive in barca può spostarsi dove vuole. Magari fare la spesa in Tunisia, dove frutta e verdura costano pochissimo…