La magnetoterapia si basa sull’idea che l’applicazione statica o intermittente di campi magnetici possa esprinere effetti benefici o curativi sulle cellule del corpo umano. Per esempio effetti antidolorifici, calcificanti e antinfiammatori. E molti medici sembrano tenere in alto credito questa tecnologia clinica. Ma siamo di fronte a una pratica davvero efficace?
Da un punto di vista scientifico la natura degli effetti della magnetoterapia non è ancora stata chiarita del tutto. Ciò significa che non abbiamo dati rilevanti sull’efficacia degli interventi clinici basati su questa tecnica.
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Ci sono prove dei benefici apportati dalla magnetoterapia?
Dicevamo che non non esistono molte prove scientifiche a sostegno della funzionalità medica delle terapie con magneti o con elettromagneti. I sostenitori di questa tecnica creano invece che essa abbia effetti benefici sulle funzioni nervose, sulle ossa, sulla crescita cellulare, sul flusso sanguigno o sul dolore. L’idea sembra contemporanea ma non lo è affatto. Già nel Rinascimento il medico e alchimista Paracelso sperimentò i magneti per curare varie malattie, fra cui la diarrea, il dolore cronico, l’epilessia e le emorragie.
Fra le varie forme di magnetoterapia la più promettente sembra essere la magnetoterapia a bassa frequenza. Una tecnica che consiste nell’applicare tramite un solenoide attraversato da una corrente elettrica pulsante un campo elettromagnetico. Si pensa che queste frequenze possano dar vita a una sorta di micromassaggio interno a ogni cellula in modo da facilitare l’eliminazione di tossine e rifiuti metabolici. Gli ortopedici la usano per curare fratture, distorsioni, artriti e artrosi. Neurologi la consigliano per curare la cefalea. E alcuni urologi sostengono che sia utile per combattere la prostatite.
Una tecnica pseudoscientifica?
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Dato che non abbiamo ricerche scientifiche valide a sostegno dei magneti usati in medicina, dobbiamo considerare queste tecniche come dei placebo. Resta da capire perché così tanti medici continuino a consigliare ai pazienti trattamenti con i magneti e gli elettromagneti. Probabilmente sono vittime di pressioni da parte dei produttori degli apparecchi dedicati a questa tecnica. Oppure si sono lasciati suggestionare da una moda. Una moda vagamente new-age, potremmo dire.
Negli ultimi tempi va per la maggiore la magnetoterapia ad alta frequenza, nota anche come magnetoterapia a radio frequenza. Una tecnica che si basa sull’emissione di onde radio di frequenze comprese tra i 18 e i 900 MHz in brevi impulsi. E si crede che tali onde radio avrebbero la capacità di migliorare la risposta immunitaria delle singole cellule. Inutile dire che anche queste onde non hanno alcun effetto scientificamente provato.