Ogni quaranta secondi, nel mondo, un essere umano sceglie di togliersi la vita. E in Italia, in questo ultimo biennio, abbiamo conosciuto un vero e proprio boom di suicidi. Secondo l’OMS, nel nostro Paese si registrano ogni anno circa quattromila tragiche morti per suicidio.
I tassi si calcolano prendendo come riferimento la popolazione dai quindici anni in su. E già sappiamo che il tasso italiano, soprattutto fra i giovani, è purtroppo cresciuto enormemente durante gli anni della pandemia.
Boom suicidi nel nostro Paese
I dati ISTAT, relativi al documento Indagine sulle cause di morte, sono disponibili fino al 2016, che è l’ultimo anno per il quale le stime sono attualmente note. Così sappiamo che in quell’annata si sono tolte la vita tremilasettecentottanta persone. Quasi l’ottanta per cento dei suicidi ha riguardato la popolazione maschile. Visto che ne parleremo spesso, ecco una piccola nota per coloro che hanno dimenticato la nozione matematica… il tasso è un rapporto che ha come numeratore il numero di eventi registrati in una popolazione statistica e come denominatore il numero totale di elementi di quella stessa popolazione.
Nello specifico, il tasso di mortalità per suicidio per gli uomini è pari a undici virgola otto per centomila abitanti. Mentre per le donne è tre per centomila. Ma, come abbiamo detto, questi rapporti sono ulteriormente cresciuti nel 2020 e nel 2021, anche se mancano ancora i dati ufficiali.
Sempre riguardo i tassi di mortalità per suicidio, possiamo notare che sono più elevati nelle Regioni del Nord-Est. È poi interessante soffermarsi sul fatto che i rapporti inerenti il suicidio tra gli uomini siano direttamente proporzionali alla densità di popolazione. Più una città è grande e popolosa e più aumentano queste drammatiche morti.
Storicamente i tassi di mortalità per suicidio sono più elevati tra gli anziani. Ciononostante il suicidio è tra i giovani una delle prime cause di morte. Ci sono di certo enormi differenze nei livelli di mortalità tra ragazzi e ragazze. Le ragazze, in genere, si uccidono meno dei maschi.
Crescita del fenomeno
Nel 2000 in Italia c’è stato un primo boom dei suicidi, con un rapporto di mortalità pari a quattordici per centomila. Poi questo tasso è calato, ma solo provvisoriamente… La pandemia ha riportato il suicidio a cifre elevate, soprattutto fra i più giovani. Non a caso oggi il suicidio è considerato una delle tre principali cause di morte fra gli individui di età compresa tra i quindici e i quarant’anni, in entrambi i sessi.
In passato il tasso di suicidi è sempre stato più alto fra gli anziani di sesso maschile. Ora però le percentuali sono cresciute notevolmente fra i minorenni. E, infatti, per l’OMS gli adolescenti sono i soggetti a maggior rischio in moltissimi Paesi, Italia compresa. Gli psicologi parlano di fragilità e isolamento.
Statisticamente almeno il novanta per cento dei casi totali di suicidio sono associati a disturbi mentali. Si parla di depressione e abuso di sostanze stupefacenti o alcol. Contano poi i fattori socioculturali. I più poveri e coloro che conoscono la crisi socioeconomica commettono in media più suicidi.