Quando si usa il termine “ansia da prestazione” il nostro sguardo sembra andare direttamente verso l’universo maschile. Un altro cliché da combattere, un’altra etichetta da bruciare. Questo tipo di problema può interessare qualsiasi sesso, in qualsiasi età. Ma combatterla è possibile e doveroso…
Siamo nel 2022 eppure la sessualità non è ancora del tutto “fuori tabù”. Ci si scontra ogni giorno ancora con i chiusi di mente che non apprezzano parlare dell’argomento. Basta però pensare che si tratta dell’aspetto più naturale della vita. L’ansia da prestazione, nello specifico, è la condizione che accomuna uomini e donne. Un solo diktat: combatterla…
Ciò che succede non è per nulla piacevole
L’ansia da prestazione può essere davvero un blocco verso la sessualità sia per chi è attivo sessualmente sia per coloro i quali non hanno mai avuto rapporti. Si tratta di specifica ansia che ci colpisce al solo pensiero di un rapporto sessuale (per chi è vergine) e nell’atto del sesso (per chi non lo è). L’ormone dello stress aumenta e questo rende il tutto più difficile. Come se il cervello non comunicasse con il nostro corpo, le nostre sensazioni. Ad essere a rischio, a causa del picco di cortisolo, la lubrificazione e il raggiungimento dell’orgasmo. Il tutto può essere davvero spiacevole…
Ansia da prestazione: bisogna conoscersi e amarsi per combatterla
Da un atto di piacere si passa ad un atto doloroso e stressante. Che non piace, non soddisfa, spaventa e mette pressione. I muscoli della vagina possono diventare molto rigidi rendendo la penetrazione difficile o addirittura impossibile. Come se i nostri genitali andassero in blocco. La lubrificazione vaginale non avviene correttamente. Il rapporto non provoca piacere. Per combattere questa situazione bisogna imparare ad accettare e conoscere sé stessi. Amarsi prima di tutto e ammettere di avere un problema. Attraverso il giusto supporto psicologico è possibile superare brillantemente il problema.
