Un’azienda svedese ha lanciato sul mercato inglese una nuova pillola contro la sbornia. Si tratta di un integratore che dovrebbe ridurre fino al settanta percento l’alcol nel flusso sanguigno dopo appena un’ora dall’assunzione.
In teoria, il nuovo medicinale dovrebbe permettere all’alcol di svolgere la sua azione inebriante, ma al contempo dovrebbe bloccare la circolazione dell’etanolo nel sangue. E in questo modo il bevitore eviterebbe il mal di testa, la nausea e tutti gli altri effetti fastidiosi dell’hangover.
Una pillola per il dopo sbornia: ecco come funziona
L’azienda che ha sintetizzato il nuovo rimedio farmacologico contro la sbornia si chiama Myrkl. Il prodotto è un integratore e va assunto in doppia dose in via preventiva. Cioè dodici ore prima dell’assunzione di alcolici.
Le pillole contengono due batteri intestinali, il bacillus subtilis e il bacillus coagulans, microrganismi derivati dalla crusca di riso fermentata. E pare che questi batteri siano in grado di scomporre in modo sel tutto naturale l’alcol presente nel sangue. Dall’etanolo produrrebbero acqua e anidride carbonica.
Il rivestimento delle pillole proteggerebbe i batteri dagli acidi dello stomaco e li farebbe arrivare dritti a destinazione… Perché è lì, nell’intestino, che l’integratore anti-sbornia entra in azione per bloccare l’alcol prima che arrivi nel sangue.
Funziona davvero?
Purtroppo non esistono studi scientifici indipendenti che possano confermare i proclami dell’azienda svedese. Quindi non siamo sicuri che i due batteri contenuti nella pillola possano davvero far miracoli. Da un punto di vista biologico sappiamo che i disagi principali da sbornia dipendono in primo luogo da un’irritazione neurale e dalla disidratazione.
I postumi della sbronza (mal di testa) si devono infatti in larga parte alle tossine contenute nell’alcol e alla disidratazione subita dal corpo e dalle cellule nervose. Il malessere diffuso e la nausea, invece, derivano dall’impatto dell’etanolo sullo stomaco.
La Myrkl ha testato la sua pillola su ventiquattro giovani, tutti sani e bevitori occasionali. Metà dei volontari ha assunto due compresse di Myrkl per sette giorni. L’altra metà ha assunto un placebo. Ogni volontario ha bevuto una piccola quantità di alcol, cioè tra i cinquanta e i novanta millilitri, in base al proprio peso. Poi i ricercatori hanno misurato il livello di alcol nel sangue per le due ore successive.
Così gli scienziati hanno scoperto che entro i primi sessanta minuti, la quantità di alcol nel sangue era inferiore del settanta percento in coloro che avevano preso il Myrkl. Basta questo studio per fidarci? Agli inglesi è bastato, e ora l’integratore è in vendita anche nei supermercati.