Come possiamo fare senza: un’estate senza di lei

Davvero rischiamo di passare la nostra prima estate senza bevande gassate? Be’, da un punto di vista medico non sarebbe poi così male, e anche la nostra linea ne trarrebbe un certo vantaggio… Ma, ammettiamolo, forse non siamo del tutto pronti a rinunciare senza preavviso ai drink analcolici frizzanti e rinfrescanti.

Il problema deriva dalla scarsità di risorse di anidride carbonica, che è l’ingrediente principale e indispensabile per la produzione di tante bevande analcoliche, di cui anche in Italia facciamo larghissimo uso, e dell’acqua frizzante.

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Che estate sarebbe senza bevande gasate? (Pixabay) – www.curiosauro.it

Un’estate senza… siamo davvero pronti?

Cerchiamo di fare chiarezza. L’anidride carbonica manca davvero ma sembra improbabile che la grande distribuzione di bevande gassate possa fermarsi di fronte a questa crisi di approvvigionamento della risorsa. Piuttosto è più facile immaginare un rincaro. Eppure tanti giornali e organi di stampa stanno continuando a inquietare i consumatori prospettando un’estate senza più acque gassate e bevande analcoliche addizionate con CO2.

Ciò che è più interessante è capire come sia nata questa crisi nel mercato dell’anidride carbonica. Proveremo a spiegarvi la situazione nel modo più chiaro e semplice possibile. Pronti?

Pur essendo una molecola diffusa in tutto il mondo (la cui sovrabbondanza ci crea non pochi problemi), l’anidride carbonica è un materiale difficile da stoccare e reperire. E tutti i produttori di acqua e di bibite ne hanno costante bisogno per confezionare le loro bevande. Una settimana fa ASSOBIBE, ossia l’associazione che rappresenta le imprese che producono bevande analcoliche in Italia, ha segnalato la difficoltà di alcuni produttori nel reperimento della CO2. E un problema simile si era già verificato alcuni mesi fa anche nel Regno Unito. Le cause? Sembrano riconducibili ai crescenti costi dell’energia e alla crisi delle materie prime legata alla pandemia.

Introvabile?

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Senza CO2 addio all’acqua frizzante… Siamo davvero di fronte a una carenza strutturale di materia prima? (Pixabay) – www.curiosauro.it

Ma l’anidride carbonica è davvero diventata introvabile? Sì, ce n’è poca, ma non dovrebbero esserci grossi problemi nelle forniture nei negozi e nei supermercati. I grandi marchi dispongono di scorte a sufficienza per proseguire la produzione. E quasi tutti i produttori si stanno già muovendo per reperire presso nuovi fornitori l’anidride carbonica. È quindi inutile e sbagliato lanciare allarmi e parlare di un’estate senza bibite gassate.

Bisogna sapere che gran parte della CO2 impiegata per rendere gasate acqua e bibite arriva dagli impianti che la stoccano come prodotto di scarto da altre lavorazioni in ambito chimico. Di norma si tratta di CO2 derivante dalla preparazione di fertilizzanti oppure di altri composti chimici. Tali impianti carrurano la CO2 che altrimenti verrebbe dispersa nell’atmosfera. La molecola viene poi liquefatta ad alta pressione, controllata e poi distribuita alle aziende del comparto alimentare.

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