Le famiglie di due bambine, presumibilmente decedute a seguito di una sfida virale su TikTok, hanno fatto causa al social cinese. Per i legali delle famiglie gli algoritmi del social network sarebbero responsabili delle due tragedie.
Non sappiamo ancora se le due ragazzine americane siano davvero morte a causa del un gioco virale noto come blackout challenge. Ma sta di fatto che entrambe si sono autosoffocate fino a svenire e poi a morire. Proprio come suggerito da un pericoloso gioco diffusosi nel 2021 su TikTok.
Le due famiglie che hanno fatto causa a TikTok per la morte delle figlie
Secondo le famiglie delle vittime il social avrebbe lasciato circolare video pericolosissimi. Clip che avrebbero in sostanza incoraggiato gli utenti a soffocarsi fino a svenire. Ecco perché i genitori delle bambine, di otto e nove anni, hanno promosso una causa presso la corte superiore della contea di Los Angeles.
Una delle innocenti vittime si chiamava Lalani Erika Renee Walton, e aveva soli otto anni. Viveva a Temple, Texas, ed è morta il 15 luglio 2021. Secondo la polizia la bimba avrebbe provato a partecipare alla challenge di TikTok. L’altra vittima era Arriani Jaileen Arroyo. È morta il 26 febbraio 2021. Anche lei soffocata.
A rappresentare le famiglie delle due bambine suicide c’è il Social Media Victims Law Center (SMVLC), un’istituzione legale che offre sostegno ai genitori di bambini danneggiati dalla dipendenza e dall’abuso dei social media. Da quel che sappiamo l’SMVLC accusa “l’algoritmo pericoloso” della piattaforma social, che avrebbe messo in risalto “intenzionalmente e ripetutamente” i video della sfida nei feed dei bambini. In questo modo TikTok avrebbe quindi incentivato i minori a partecipare alla spaventosa challenge. Se la corte superiore californiana darà ragione alle famiglie, si prospetterà un precedente importantissimo.
Che cos’è la Blackout challenge?
Le bambine sono morte nel 2021 dopo aver partecipato a una sfida online molto diffusa fra minori e adolescenti. Una challenge che consiste nel provocarsi il soffocamento e perdere i sensi. Ma davvero il social cinese ha spinto questi contenuti pericolosi pur intendone il potenziale rischio per gli utenti? L’azienda risponde alle accuse dicendo di essere sempre stata vigile nell’impegno per la sicurezza, e di aver più volte censurato simili video.
TikTok sapeva che la Blackout challenge si stava diffondendo sul feed dei bambini? Il suo algoritmo promuove contenuti dannosi? La realtà è che queste challenge hanno già provocato molte vittime. Anche in Italia.
L’obiettivo della Blackout challenge dovrebbe essere quello di sfidare gli utenti a trattenere il respiro per il maggior tempo possibile. Ogni partecipante è chiamato a stringersi al collo una cintura, un laccio o un sacchetto di plastica per sperimentare sensazioni simili alla perdita di conoscenza o all’euforia.