Una startup neozelandese sta lavorando da qualche anno allo sviluppo di una tecnologia di trasporto di energia wireless secondo le intuizioni di Nikola Tesla. E pare proprio che dopo un po’ di difficoltà procedurali, ora la compagnia sia pronta alla prima dimostrazione. Gli ingegneri della Emrod parlando di propagazione a lunghissimo raggio di corrente spaziale…
Il sogno dello sviluppo di una tecnologia per trasmettere elettricità attraverso l’etere dovrebbe essere vicino alla sua realizzazione. Così almeno sostengono i ricercatori e gli ingegneri della Emrod, di cui vi abbiamo spesso parlato.
Secondo la Emrod, il loro sistema di trasmissione di energia wireless ha un’efficacia del settanta percento. Tuttavia, la tecnologia è stata finora sperimenta solo al chiuso, su una distanza massima di duecento metri. E il primo esperimento all’aperto non è andato così bene… Il progetto era quello di testare l’efficacia della corrente spaziale e delle onde energetiche attraverso un percorso di più di due chilometri, grazie a un alimentatore, due antenne e una serie di relè che lungo il viaggio (per evitare che il segnale si disperda e perda potenza). E se tutto fosse andato bene, la compagnia avrebbe poi provato a far riverberare la corrente spaziale fino a trenta chilometri: dalla costa della Nuova Zelanda a un’isoletta remota, oggi sprovvista di elettricità. L’isoletta è conosciuta come l’isola di Stewart.
Tante persone guardano con interesse a questo tipo di sperimentazione. Si tratterebbe infatti di trovare una valida alternativa ai cavi elettrici e allo stoccaggio di energia. E, magari, in un futuro, con tale tecnologia wireless potremmo anche alimentare auto elettriche facendo a meno delle ingombranti batterie.
In pratica la Emrod ha posticipato la sua dimostrazione all’aperto dopo che il maltempo all’inizio del mese di giugno ha aggredito buona parte dell’emisfero australe. Pare che alcune apparecchiature dell’azienda siano state danneggiate.
La tecnologia può davvero consentire di trasportare energia in aree remote come l’isola di Stewart? Secondo la Emrod il loro sistema può fare molto di più… In pratica, il progetto è quello di collegare il mondo intero e rendere l’energia quasi libera. Diciamo quasi, perché il gestore dell’infrastruttura dovrebbe comunque essere pagato. Ma in linea teorica, un romano potrebbe acquistare elettricità dalla Nuova Zelanda e alimentare la propria casa tramite il sistema wireless installando una semplice antenna.
A causa delle tempeste e del clima impazzito, i test all’aperto non saranno svolti più, almeno non nei prossimi giorni. Pare che adesso i ricercatori della Emrod torneranno a concentrarsi sui loro esperimenti al chiuso, nei capannoni che hanno affittato in vari punti dell’Europa. E il tentativo di portare energia nell’isoletta sarà rimandato all’anno prossimo.
Dopo molteplici indiscrezioni, Francesco Paolantoni rompe il silenzio riguardo il suo addio a Ballando con…
Come fa Amazon a tutelarsi in caso di reso truffaldino? E che cosa rischia chi…
Un gruppo di scienziati ha scoperto qual è il vero motivo per cui tante persone…
Ecco quali sono i reati che costituiscono vere e proprie "macchie" sulla fedina penale. Le…
Emma Marrone non è riuscita a nascondere l'emozione dopo l'evento e ha confidato ai follower…
Secondo le anticipazioni turche, nelle prossime puntate di Endless Love, Emir metterà in atto un…