Per più di cinquecento anni la gente ha cercato di procurarsi pezzi di mummie egizie a scopo terapeutico. Di solito il malato mangiava queste mummie per guarire da mali incurabili… Si era infatti convinti che i resti conservati in tombe e piramidi potessero curare la peste e altre malattie.
A partire dal XII secolo parecchi speziali e medici cominciarono a macinare mummie egizie per preparare farmaci e pozioni magiche. E molti codici di medicina medievali prescrivono pezzetti di mummia come rimedio miracoloso contro diversi mali.
Perché la gente mangiava pezzi di mummie egizie?
L’uso medico delle mummie andò avanti per più di cinquecento anni. Solo alla fine del Seicento la disciplina medica cominciò a scoraggiare coloro che volevano ancora procurarsi pezzi di antichi egizi mummificati da sgranocchiare o disciogliere sotto forma di polvere in pozioni speciali.
Ma come si diffuse l’assurda convinzione che dei resti umani mummificati potessero essere macinati per curare qualsiasi malanno? Nel Medioevo, in Nord Africa la gente mangiava pezzi di mummie per curarsi dalla peste bubbonica e dai reumatismi. E c’era chi si macchiava di necro-cannibalismo, se così si può dire, solo per risolvere il mal di testa.
Che sapore potevano avere queste mummie? Di sicuro non dovevano essere così piacevoli al palato… Pare che durante il XV e il XVI secolo la richiesta di pezzi di mummia fosse così alta, che in Egitto e in Medio Oriente cominciarono a essere prodotte mummie contraffatte.
La fine di una pratica disgustosa
Secondo alcuni storici il consumo di carni mummificate a scopo curativo non fu interrotto perché ritenuto dannoso, inutile o immorale. Ma in Europa e poi in Asia la gente non mangiava più mummie perché convinta che in giro si trovassero solo falsi, cioè merce scadente.
Sappiamo che Guy de la Fontaine, medico di corte francese, fu il primo che nel Cinquecento denunciò l’uso di tali cadaveri mummificati in medicina. Ma anche lui non dubitava che le mummie vere fossero medicine formidabili: aveva solo paura che in Francia arrivassero soltanto mummie contraffatte fatte con contadini morti ad Alessandria.
Ci è impossibile capire come sia nata questa falsa credenza. In passato l’uomo si è sempre affidato al pensiero magico per far fronte alle malattie e al dolore. Le superstizioni erano potenti e diffuse in ogni parte del mondo. Solo con l’avvento della società moderna e della medicina scientifica gli esseri umani hanno smesso, almeno in parte, di credere a qualsiasi assurdità. Ma tra le varie stranezze terapeutiche dei tempi passati, il consumo di pezzi di mummia è di sicuro uno dei fatti più sconvolgenti e ingiustificabili!
E c’è dell’altro… pare che alcuni beduini abbiano continuato per tutto l’Ottocento e il Novecento a commerciare pezzi di corpi mummificati con maghi, operatori dell’occulto e guaritori europei.