Il riscaldamento globale e il caldo anomalo ci creano infiniti problemi. E uno di questi riguarda l’aumento di intossicazioni e tossinfezioni alimentari. Quali sono i segreti per difendersi dalle zoonosi e dagli episodi epidemici di tossinfezione alimentare legati al caldo?
Gli specialisti segnalano la presenza di quasi trecento tipi di intossicazioni e tossinfezioni alimentari al mondo. E l’Italia è uno dei Paesi più colpiti.
Sintomi come la nausea, la diarrea e il vomito possono essere connessi a un’intossicazione alimentare. Una patologia che si inasprisce con il caldo e che rivela una maggiore gravità negli individui più sensibili e fragili della popolazione, come anziani, bambini e malati.
Il caldo eccessivo deteriora i cibi e compromette la loro conservazione. Ma ci sono dei semplici segreti per difendersi da questi rischi. In generale, dobbiamo mettere in atto tutte quelle procedure che possono impedire il rapido moltiplicarsi dei batteri. Questi microbi proliferano con il caldo: la temperatura superiore ai cinque gradi è già critica, e sopra i venticinque gradi tutti i patogeni trovano un ambiente per loro ideale. E ricordiamoci poi che non muoiono fino ai sessantacinque. Per questo dobbiamo innanzitutto evitare di conservare i cibi al sole o in ambienti troppo caldi.
In estate tutti preferiscono alimentarsi con cibi freschi. Tuttavia dobbiamo essere certi di cosa stiamo consumando. Un frutto conservato fuori dal frigo per una giornata intera può facilmente contaminarsi… E dobbiamo stare molto attenti anche ai prodotti tolti dal frigo e poi rimessi al fresco dopo il pasto. Una scorretta conservazione del cibo può comportare una severa intossicazione e anche altri problemi per la salute. La regola generale è questa: i cibi freschi devono rimanere costantemente sotto i cinque gradi.
È poi doveroso prestare massima accortezza all’utilizzo corretto di fuochi, forni e braci. Non dobbiamo cedere per pigrizia alla cottura incompleta… Sì, fa caldo, e non si ha voglia di stare troppo accanto ai fuochi o di riscaldare ogni cibo. Ma il pericolo di un’intossicazione è alto. Per esempio, quando cuociamo del pesce o un arrosto, dobbiamo accertarci che l’interno dell’alimento si sia stato cotto adeguatamente. Ovvero che la carne interna abbia raggiunto i sessantacinque gradi. E potrebbe essere utile avvalersi di un termometro da cucina.
Le intossicazioni alimentari possono scaturire anche la cattiva igiene, soprattutto delle mani. D’estate dobbiamo lavarle più del solito. Ricordate poi che con questo caldo feroce il cibo scade più in fretta. E consumare prodotti scaduti non è mai un bene.
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