Uno dei paesini più vecchi al mondo, cioè abitato da persone incredibilmente longeve, si trova in Italia. La nostra nazione è insieme al Giappone uno dei Paesi dove l’età media è più alta in assoluto. Ma a contribuire a questo primato sono soprattutto piccoli paesini di provincia, dove qualcuno pensa possa nascondersi la vera ricetta dell’immortalità.
Fino a qualche anno fa la speranza di vita più alta in Italia si registrava nel borgo di Pollica, in provincia di Salerno. Da qualche anno, invece, il record appartiene a un paesino sardo…
C’è un paesino nell’entroterra sardo di poco più di mille abitanti famoso nel mondo per essere il centro abitato più longevo del mondo. Il paese si chiama Perdasdefogu. E si trova in provincia di Nuoro. In realtà tutta la zona è particolarmente longeva, e sembra quasi che gli abitanti abbiano scoperto la vera ricetta dell’immortalità. Oltre a Perdasdefogu, anche i paesini di Arzana e Villagrande Strisaili (sempre nella zona ogliastrina) vantano casi eccezionali di longevità. Insomma, ovunque ti giri trovi ultranovantenni… Anche la famiglia più longeva al mondo proviene proprio da Perdasdefogu.
La capostipite di questa eccezionale famiglia, Consola Melis, nel 2014 aveva raggiunto l’incredibile età di centosette anni, e con i suoi otto fratelli (un’altra centenaria e poi tutti novantenni e ultraottantenni) metteva insieme il record familiare con un’età cumulativa di 828 anni! Nel 2021 nel paese c’erano otto ultracentenari. Nel 2022 gli ultracentenari sono diventati nove, e così il paesino ha raggiunto un nuovo Guinness World Record, quello del paese più longevo del mondo.
E come mai in questo paesino sardo si vive tanto a lungo? A Pollica (in Campania) si diceva che la longevità dipendesse dalla dieta mediterranea, dall’influsso benefico del mare e dalla vita amena. A Perdasdefogu, invece, la ricetta dell’immortalità prevede una vita attiva (tutti i centenari e i novantenni erano contadini, allevatori o operai di miniera), uso abbondante di olio di oliva e lunghe passeggiate a piedi.
C’entrano di sicuro anche i geni, dato che il paesino è stato a lungo isolato e contraddistinto da un’identità fenotipica molto marcata. Si parla non a caso di DNA nuragico. Dopo aver studiato le variazioni sul DNA mitocondriale di esseri umani vissuti in Sardegna duemilacinquecento anni fa, alcuni ricercatori hanno confrontato questi dati con i valori del patrimonio genetico dei sardi attuali. E pare che i genetici dei nuragici riemergano soprattutto nella popolazione dell’Ogliastra, ossia nella zona di Perdasdefogu.
E poi influisce la lontananza da stress e dall’inquinamento. Perdasdefogu è un paesino circondato da boschi e pieno di verde.
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