Chi soffre di diabete molto spesso crede di non potersi accostare alla carne. Ma è vero? Bisogna dire che escludere a priori un nutriente è concettualmente sbagliato e biologicamente pericoloso. In linea di massima, seguire una dieta equilibrata e variegata consente non solo di prevenire il rischio di poliuria, polidipsia e polifagia, ma anche di tenere sotto controllo il diabete.
Di che tipo di carne può dunque nutrirsi il diabetico? Da anni siamo abituati a sentire che il consumo di carne possa aumentare il rischio di diabete. Ma in realtà non tutte le carni sono uguali. E ce n’è una in particolare che non solo può essere consumata ma che potrebbe anche aiutare i pazienti a prevenire questa malattia.
Ci sono parecchi studi che mettono in evidenza come il consumo abbondante di carne rossa possa aumentare il rischio di diabete. Ma la questione è comunque più complessa di quanto possa sembrare. Quando si parla di rischio, infatti, non dobbiamo associare tale concetto tout cour a un divieto. Per i medici, in generale, non c’è alcuna ragione di vietare il consumo di carne ai diabetici. Anzi: la carne è un alimento caratterizzato da un bassissimo indice glicemico. E poi, come in tutte le cose, esagerare in un senso o in un altro è dannoso. Le linee guida dell’OMS raccomandano un consumo moderato (quindi due volte alla settimana) di carni. E sconsigliano l’astinenza. Ciò che fa male, al diabetico e non, è la carne lavorata: carne rossa speziata, insaccati, et cetera.
Gli studi che abbiamo menzionato, infatti, rivelano che il rischio di diabete è quasi sempre legato al consumo di carne rossa “processata”, ovvero insaccata, inscatolata, precotta, affumicata o presalata. E poi va evitato il grasso, che è un noto diabetogeno.
Chi sceglie di consumare carni magre e bianche non si sottopone a un rischio di sviluppo di diabete. E anche le persone che già soffrono di questa malattia possono consumare senza alcun tipo di preoccupazione questi tipi di prodotti alimentari. Se siete in dubbio su cosa significhi carne magra, possiamo offrirvi dei parametri…
La carne magra ha in genere meno di due grammi di grassi e di quarantacinque calorie per porzione. Un esempio è la carne di pollo o di tacchino. Ma vanno bene anche il controfiletto di manzo o il maiale magro. Insomma, i diabetici possono consumare tranquillamente il prosciutto crudo, la bistecca di fianco, il controfiletto, il petto di pollo, il tacchino e l’anatra. Per il pollame, in generale, è consigliato evitare la pelle e la frittura.
Per concludere, la carne del pollo può essere considerata protettiva proprio nei confronti del diabete mellito di tipo 2. Piu in generale il consumo di pollame è associato a un minor rischio di sovrappeso, di obesità e di malattie cardiovascolari.
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