L’Italia è in emergenza idrica? Non tutta, ma di sicuro l’ondata estrema di calore che sta colpendo la nostra nazione ha messo in difficoltà molte regioni, specie quelle del Nord. Parliamo di emergenza quando si rischia un’interruzione temporanea nella distribuzione e conservazione di acqua in un dato territorio, a causa della scarsità della risorsa. E c’è chi pensa anche di chiudere le fontanelle pubbliche…
Pensiamo sempre all’acqua come a una risorsa inesauribile, ma basta un periodo di siccità per ricordarci che il bene non è così abbondante sul pianeta. Solo il 2,5% di tutta l’acqua presente sulla Terra è dolce, e meno dello 0,1% è destinata al consumo umano.
L’emergenza idrica rischia di far chiudere le fontanelle pubbliche?
Da noi in Italia la siccità è un evento sporadico e limitato. Ma ci sono Paesi del mondo in cui è la regola. La maggior parte dei migranti che arrivano dall’Africa sono spinti proprio dalla mancanza d’acqua… E ora, anche se in minima parte, possiamo capirli. Dato che anche in Italia molti si stanno preoccupando per i fenomeni allarmanti di emergenza idrica. Il Po secco, l’acqua razionata, le piantagioni che non possono essere irrigate… E le fontanelle chiuse!
In molti comuni del Nord Italia i sindaci hanno già dovuto interrompere l’erogazione di acqua a ciclo continuo nelle cosiddette fontane e fontanelle pubbliche. Serve sul serio, come misura? Secondo molti esperti, la manovra è solo simbolica, dato che il consumo effettivo di queste fontanelle è irrisorio. E in pratica la loro chiusura non avrà alcun impatto positivo sulla risoluzione dell’emergenza idrica.
Una tradizione a rischio
A Roma già parlano di rivolta. Nessuno tocchi i nasoni, gridano! E già, perché nella Capitale le fontanelle pubbliche vengono chiamate così, dato che il rubinetto calante delle fontane somiglia spesso a un lungo naso. Ce l’avete presente, no? Nasone non è un insulto, anzi: è un termine affettuoso. Comunque nessuna crisi in vista… A quanto pare a Roma nessuno chiuderà le amate fontanelle pubbliche. Anche perché, almeno una fontana pubblica su cinque, nella Capitale, è un monumento!
Da un lato, esse sono un simbolo per la città. Dall’altro sono necessarie ai turisti e tutti coloro che camminano per le assolate strade cittadine nelle ore più afose. Il sindaco di Roma, comunque, ha già annunciato che nella Capitale non c’è alcuna emergenza. Il Tevere si sta ritirando, è vero. Ma le risorse per superare l’estate dovrebbero esserci. Sperando che dopo agosto torni un po’ di pioggia. Ma senza esagerare e dover assistere ad alluvioni e a tragedie del genere!