Madre Natura stupisce ancora e, per difendersi, mette in atto dei meccanismi che a noi umani sembrano terrificanti. Un film horror al confronto è davvero… una passeggiata! Scopriamo insieme i segreti del mondo naturale che ci circonda.
La natura ci sorprende ancora mostrandoci i suoi aspetti più macabri e controversi. Sono cose difficili da immaginare che lasciano davvero di stucco. Siete curiosi?
Madre Natura diventa horror
Gli chiamano zombie e sono capaci di controllare le menti di altri esseri viventi, inoculando veleni particolari. Questo è il volto spietato di Madre Natura, un volto che, scommetto, pochi di noi conoscevano. Il discorso mors tua vita mea è presente soprattutto nella catena alimentare, però ci sono anche altri aspetti alquanto inquietanti. Esistono, infatti, alcuni funghi che per riprodursi si insidiano nei corpi di insetti, avvelenandoli e rendendoli succubi del loro volere. In pratica li trasformano in veri e propri zombie.
Questi comportamenti a dir poco agghiaccianti ci mostrano il lato forse un po’ spietato di Madre Natura che, per proteggere i suoi delicati equilibri, usa strumenti evolutivi di questo genere. Ma quali sono i funghi e gli insetti che si comportano in questo modo? Di seguito elencheremo qualche esempio in modo tale che, se mai ne veniste in contatto, sapreste subito con chi avete a che fare.
I creatori di zombie
Il primo della categoria è senza dubbio il fungo Ophiocordyceps unilateralis, parassita delle formiche. Questo le attacca, alterando il loro comportamento in modo da garantirsi sopravvivenza e riproduzione. Costringe la formica a lasciare il gruppo in cui si trova e a spostarsi in luoghi con le condizioni migliori per lui, fino a provocare in modo atroce la morte della malcapitata. Il fungo entra nel corpo della sua vittima attraverso la respirazione, con l’obiettivo di usare quello stesso corpo per produrre altre spore che possano attaccare altri insetti. Con un ciclo vitale che sa davvero di film horror. Il fungo cresce all’interno delle formiche e rilascia sostanze chimiche che ne influenzano il comportamento. Gli insetti infettati spesso muoiono sulle foglie, dove l’umidità e la temperatura si adattano al fungo.
Una volta che una formica è morta, il fungo germoglia dalla sua testa e produce un baccello di spore, che vengono sparate di notte sul suolo della foresta, dove possono infettare altre formiche. Nel 2020 un gruppo di ricerca guidato dall’Università di Utrecht (Paesi Bassi), sequenziando il genoma del fungo, ha evidenziato come questo produca alcune sostanze psicotrope che colpiscono in modo specifico la neurobiologia della formica, alterandone la percezione degli odori e l’orologio biologico.
La vespa gioiello
Bellissima come un gioiello, questa vespa dal nome scientifico Ampulex compressa, attualmente presente soprattutto in regioni tropicali dell’Africa, nel Sud-Est asiatico e nelle isole del Pacifico, riesce a farsi seguire docilmente dalle blatte che poi usa per nutrire le sue larve. La femmina ha, infatti, bisogno di un ospite ove deporre il suo unico uovo, la cui larva si nutrirà poi del corpo del malcapitato, che sarà dunque letteralmente mangiato vivo.
Le blatte, però, sono troppo grandi per lei che quindi si è dovuta evolvere per imparare a controllare la mente delle sue prede. Una volta individuate le paralizza iniettando un primo veleno nelle zampe anteriori, e poi un secondo che arriva diretto al cervello, inibendo l’istinto di fuga. Dopo questo processo di avvelenamento, la blatta è di fatto uno zombie nelle mani della vespa che ne afferra le antenne, depone il suo uovo, e permette alla larva di mangiarsela viva una volta cresciuta. Povera blatta!