Quando è nato il primo volante automobilistico e perché si chiama proprio così? Il termine che usiamo in Italia è di derivazione francese. I Paesi anglosassoni, invece, usano la parola composta steering wheel (o hand wheel).
Con l’introduzione delle prime automobili, il volante funzionava solo come sterzo. Poi con il passare degli anni è diventato l’alloggio per il clacson, per l’airbag e soprattutto un punto dove applicare il simbolo della casa produttrice. Tale strumento apparve la prima volta sulle navi, nel XVIII secolo, come nuovo tipo di timone. Chi lo ha inventato? E chi lo sa!
Perché si chiama volante e quando è stato inventato?
Volant è un termine francese che veniva usato nel Medioevo per indicare le pale dei mulini a vento. Poi nel XVII secolo lo stesso termine fu applicato alle maniglie tonde per chiudere e aprire le valvole nei primi meccanismi complessi dei mulini. Lo stesso nome si applicò anche ai nuovi timoni delle navi seicentesche… Per molti secoli volante e timone furono quasi sinonimi ed elementi interscambiabili. Anche nelle prime auto, era possibile trovare più timoni che volanti. Poi alla fine dell’Ottocento, un cento Alfred Vacheron partecipò a una corsa automobilistica montando un volante come sterzo della sua Panhard a otto cavalli.
Pare che l’intuizione venne apprezzata da Charles Rolls che introdusse lo sterzo cilindrico nella sua prima auto prodotta in Gran Bretagna. Nel 1904, i veicoli Rambler presentavano dei volanti di serie. E nel 1914, quasi tutte le auto avevano solo volanti.
Evoluzione dello strumento
Non sappiamo dire come mai un termine collegato a una manopola agricola o industriale abbia avuto successo nel campo automobilistico. Di certo i primi volanti avevano razze che ricordavano le pale dei mulini… Può darsi che l’associazione fosse visiva. La maggior parte delle prime auto aveva infatti volanti sempre a quattro razze. I raggi sono diventati tre e poi due…
Ma di sicuro il volante è diventato negli anni un elemento importantissimo per ogni veicolo. Negli anni ’50 i produttori di automobili hanno incominciato a personalizzarli con simboli e disegni specifici. Dagli anni ’90 in poi questi strumenti sono diventati supporti per vari tasti di regolazione remota (controllori dell’audio del veicolo, connessioni per il telefono e della navigazione con controllo vocale).
Siamo passati da volanti sportivi a volanti stilizzati. Negli anni ’70 del Novecento quasi tutte le automobili sono tornate a forme standard. Con un diametro quasi sempre fisso, studiato per dare un’impugnatura sicura e che facilitasse la manovra di sterzo. Per il futuro, si pensa che questo strumento sparirà sostituito da barre inclinabili, un joystick o una cloche. Tutto è possibile…