Avete mai sentito parlare di baculum? Si tratta dell’osso del pene, ed è appunto un osso che si trova nell’apparato riproduttore maschile di molti mammiferi placentari. In molti, ma non in tutti… Per esempio, quest’osso è assente nell’uomo. Mentre nostri simili, come il gorilla e lo scimpanzé, ce l’hanno!
Quest’osso nasce dalle cellule primordiali all’interno dei tessuti molli del pene e si trova sopra l’uretra maschile. Dà una grossa mano durante la riproduzione sessuale, dato che garantisce la rigidità del pene durante l’accoppiamento.
Sì, come immaginate, l’osso nel pene consente a un maschio di accoppiarsi a lungo con una femmina. E diciamo che sotto un profilo evoluzionistico una simile caratteristica offre molti vantaggi. La lunghezza del baculum di norma è correlata alla durata della copulazione, soprattutto in alcune specie. Più un animale si accoppia a lungo e più è corto il baculum. Nei carnivori e nei primati, invece, la lunghezza dell’osso del pene segue altre regole. Gli etologi credono che tale misurazione sia influenzata dalla selezione sessuale postcopulatoria.
Quasi tutte le scimmie hanno un baculum. L’uomo invece ne è sprovvisto. Non del tutto, in realtà… Dal punto di vista biologico, l’osso è presente, ma è molto molto ridotto, soprattutto rispetto a quello delle altre grandi scimmie. In molte specie di scimmie, l’osso del pene è comunque piccolo: va dai dieci ai venti millimetri. Nell’uomo è ancora più piccolo: sta sotto i dieci millimetri e certe volte sotto i due. La scienza medica però conosce casi di ossificazione del pene umano. Capita di solito in seguito a traumi.
Dicevamo, sia i gorilla che gli scimpanzé dispongono di un osso nel pene. Nello scimpanzé l’osso è modesto e si trova nella parte inferiore dell’organo. Nell’uomo, l’osso si nasconde nella stessa posizione, ma non ha reale consistenza, visto che è molto piccolo. La rigidità dell’erezione, nel nostro caso, è fornita interamente dalla pressione sanguigna nei corpi cavernosi.
Ma come mai la natura ha voluto che il nostro pene fosse erettile e non rigido? L’ipotesi più accreditata è che l’erezione sia un ottimo strumento per la selezione della specie. Insomma, se la donna si accorge che il maschio fallisce troppo spesso con l’erezione, ottiene una preziosa informazione sulla non adeguatezza del compagno, e se ne sceglie un altro più adatto alla conservazione della specie. C’è anche chi sostiene che la perdita del baculum sia legata alla possibilità di mettere in campo più posizioni sessuali e più movimento corporeo. Nel senso che l’accoppiamento umano sarebbe più legato al fisico in generale che solo agli organi riproduttivi.
Infine c’è chi propone che l’osso del pene sia sparito quando l’uomo è passato alla monogamia. Modificando l’attività sessuale, l’uomo ha perso anche il baculum. In passato, i nostri antenati avevano meno rapporti ma più lunghi. E noi invece abbiamo scelto accoppiamenti frequenti ma di breve durata. In pratica non abbiamo più bisogno di massimizzare, così come fanno i gorilla, le nostre possibilità di generare la prole con sessioni di due o tre ore.
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