Lo racconta il quotidiano La Repubblica, che tratta un argomento che da sempre suscita grande interesse nelle persone. Non abusarne è fondamentale perché potrebbe rovinare la vita di chi lo fa, e chi lo fa spesso è troppo giovane per capirne le conseguenze future. Vediamo insieme cosa dicono gli esperti.
Sull’argomento parla Valeria Randone psicologa, specialista in sessuologia clinica a Catania e Milano, che racconta la storia di un suo giovane paziente. Una storia che vuole essere un esempio per chi, come lui, non accetta certe consuetudini.
Abusarne è cruciale
Randone parla della connessione fra sesso e abuso di alcolici, un abuso che va a disturbare la relazione se arriva all’eccesso. Un problema che colpisce soprattutto i più giovani che, a causa dell’ansia da prestazione, utilizzano droghe leggere e alcolici per diventare più… disinibiti. Il vino, infatti, stempera eventuali silenzi, rallegra le serate di festa e si usa sempre per brindare a qualcosa di bello. Il simbolismo che ruota attorno a un calice è di solito molto intrigante e decisamente ben augurale.
Spesso si attribuisce all’alcool un potere magico e onnipotente che in realtà non ha, ma che permette alle persone di spostare i propri limiti senza credersi responsabili. Questo processo di deresponsabilizzazione aiuta i timidi a diventare spavaldi, gli impacciati in grandi amatori e gli insicuri in audaci. Ma anche in questo caso l’effetto è effimero, e comunque sotto le lenzuola non aiuta per nulla!
La storia di Giuseppe
La dottoressa Randone racconta di un suo paziente, Giuseppe (nome di fantasia), che per provare le esperienze dei suoi coetanei aveva iniziato a bere per essere più disinibito. Ma a lui questo non piaceva e, infatti, non riusciva ad avere rapporti sessuali con ragazze sconosciute in discoteca. La terapia lo aiutò a fare il punto della situazione. Giuseppe, infatti, si rese conto che non gli piacevano rapporti così, ma che desiderava che prima ci fosse una conoscenza della persona, e non solo del suo corpo.
È stato molto difficile per lui accettare il fatto che in fondo non gli piaceva questo tipo di sessualità del tutto disgiunta dalla relazione, ma alla fine c’è riuscito. Adesso Giuseppe è fidanzato, non beve più se non per piacere, fa l’amore con la sua ragazza con serenità e passione, e non soffre più di ansia da prestazione. Chi lavora con la salute sessuale sa bene che vino, alcolici, droghe e sesso non rappresentano un buon sodalizio, e che alzare il gomito e bere quel sorso di troppo può compromettere irreversibilmente il rapporto sessuale.
Bere senza esagerare
Bere quantità moderate di vino o alcool non è un male, anzi, serve a lenire l’ansia da prestazione ed è un metodo che viene usato come pseudo-cura per l’eiaculazione precoce. Queste quantità facilitano presunte sensazioni di serenità e di leggera ebbrezza. Durante il sesso, in base a molti luoghi comuni, si dice che l’alcool renda più disinibiti, soprattutto a livello di fantasie erotiche.
Il problema è che spesso, per essere maggiormente spinti, si tende a consumare quantità di alcol troppo elevate, e questo è nocivo per la salute. In ultima analisi, come afferma anche la psicologa Valeria Randone, vino e eros possono andare d’accordo, a patto però che non si superino certi limiti. Perché migliorare l’amore danneggiando in modo cronico il corpo non ha senso.