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Storia

Nazismo occulto | Hitler voleva prove sull’esistenza di vampiri e lupi mannari

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Giuseppe F

Il nazismo credeva nella scienza soprattutto quando si trattava di fornire all’esercito nuove armi o nuove giustificazioni biologiche sui falsi ideali di superiorità razziale degli ariani. Per il resto conservò per tutta la sua storia un fortissimo legame con l’occultismo e l’esoterismo. Hitler parlava spesso di streghe, angeli, vampiri e lupi mannari. E i suoi più stretti collaboratori Himmler e Goebbels erano iniziati a società occulte. Ecco qualche bizzarra storia di collegamento fra nazismo e mondo occulto.

La mistica nazista era confusa e spesso contraddittoria. Hitler e i suoi uomini traevano ispirazione dalla teosofia, dalla riscoperta della mitologia nordica, dal paganesimo e da leggende occulte medievali. Adolf Hitler credeva per esempio che la stregoneria esistesse davvero, teneva in alta considerazione veggenti e oroscopi ed era anche convinto che esistesse la fonte della vita eterna…

Nazisti e licantropi (captured) – www.curiosauro.it

Tutte le assurdità del nazismo occulto

Hitler credeva nelle streghe e incaricò Heinrich Himmler di trovargliene qualcuna per costringerla a collaborare con il nazismo. Himmler trovò soltanto delle vecchie ciarlatane, allora istituì un corpo speciale Hexen-Sonderauftrag (una task force specializzata in streghe) per raccogliere materiale d’archivio sulla persecuzione delle pratiche religiose pagane da parte della Chiesa in tutta l’Europa centrale. La task force lavorò bene e raccolse decine di migliaia di documenti. Tutte quelle carte passarono in mano a dei professori di antropologia, che avrebbero dovuto risolvere l’enigma di come la la grande religione pagana e magica dei popoli germanici fosse stata sconfitta dalla “decadente religione giudaico-cristiana“.

Gli antropologi produssero una ricerca in cui affermavano che le streghe perseguitate dal Cristianesimo erano per la maggior parte guaritrici o interpreti di antichi rituali pagani, che i preti e l’Inquisizione avevano marginalizzato e sterminato con false accuse. Nessuna di esse aveva rapporti con il diavolo o con la magia nera. E in questo, i professori incaricati da Himmler ci videro più o meno giusto…

Intanto quasi tutti i generali delle SS e i più stretti collaboratori di Hitler si associavano alla cosiddetta Società Thule. Si trattava di una vecchia società segreta creata nel 1910 da un certo Felix Nieder, animata da ideali razzisti, antisemiti ed esoterici. I membri della Società Thule cercavano di recuperare le antiche pratiche rituali norrene, studiavano la magia e il folklore antico. E si atteggiavano a Cavalieri della Tavola Rotonda. Molti dei loro riti erano inventati di sana pianta o erano ridicole reinterpretazioni di cerimoniali appartenuti ai Cavalieri Teutonici. Pare che gli iniziati praticassero anche un rito di vampirismo…

La ricerca del Sacro Graal

Himmler era un appassionato lettore di Otto Rahn, un archeologo che credeva di poter rintracciare il Santo Graal e di poter scoprire le fondamenta perdute della civiltà di Thule. Sempre Rahn ipotizzò che il Graal fosse al centro di un culto medievale bollato dalla chiesa come culto luciferiano, ovvero un culto satanico. Rahn raccolse documenti che, secondo lui, provavano un collegamento fra questi adoratori del diavolo, i catari, vecchi druidi pagani chiamati urariani… E chi erano tali urariani? Per Rahn erano tedeschi che conservavano una religiosità profonda di tipo ariano. Con dei culti riconducibili a misteri tibetani e concetti induisti.

Ecco che il nazismo occulto cominciò a immaginare una storia alternativa. Si diceva che gli ariani discendessero dai tibetani e che fossero arrivati in Germania attraverso la Persia. Conservando per secoli le loro tradizioni mistiche (connesse al continente perduto di Thule, ovvero l’Atlantide nordica), furono poi perseguitati dai cristiani del medioevo. Secondo Rahn esistevano però documenti che provavano come l’antica saggezza ariana fosse sopravvissuta grazie ai Cavalieri Templari e ai monaci tibetani.

Per questo Himmler convinse Hitler a finanziare una campagna militare e scientifica in Tibet, per studiare le supposte origini esoteriche e spirituali del popolo ariano. Il capo della spedizione, Ernst Schäfer, spese molti anni in Tibet senza concludere niente. In compenso si convertì al buddhismo. Un’altra spedizione partì alla volta delle Ande, per cercare dei licantropi e dei lupi mannari, che secondo la tradizione discendevano da ariani che erano riusciti a sviluppare con la magia la capacità di tramutarsi in belve. Visto che non trovarono niente, il nazismo occulto comandò ai suoi soldati in missione in America di ricercare dei vampiri

Hitler e i suoi fidati collaboratori

Sacro Graal (wikipedia) – www.curiosauro.it

Pare che Hitler non amasse particolarmente Otto Rahn. E che neanche Rahn fosse in realtà così entusiasta di collaborare con i nazisti. Ma dato che era il maggiore studioso della storia delle eresie medioevali, Himmler lo aveva arruolato con la forza nelle SS e poi lo aveva mandato in Francia, presso la cittadina di Montségur, ove riteneva potesse trovarsi il Santo Graal.

Hitler tenne sempre in somma considerazione una veggente tedesca: Elsbeth Ebertin, che nel 1923 gli aveva predetto un destino di gloria. Allora Hitler era uno scapestrato pittore senza un soldo che si occupava di politica a Monaco, e quella predizione gli rimase sempre impressa. Hitler frequentava anche i circoli teosofici e alcuni mistici sufi arrivati dalla Persia. Aveva un astrologo personale, consigliatogli da Joseph Goebbels, che era fissato con la magia e l’astrologia. Sappiamo infatti che Hitler aveva assunto astrologi per produrre materiale. Pare anche che Hitler utilizzasse un pendolo magico per localizzare le corazzate nemiche. E nel 1943, dopo che Mussolini fu deposto e imprigionato, le SS radunarono parecchi occultisti e indovini, chiedendo loro di rintracciarlo attraverso il potere della mente.

Quando ormai la guerra era già persa e i russi alle porte di Berlino, Hitler si giocò la sua ultima carta reclutando dei bambini tra le file delle unità speciali dette werwolf. Si trattava degli uomini lupo. Adolf Hitler aveva letto da ragazzo il romanzo di Hermann Löns intitolato Der Wehrwolf (il lupo mannaro), che parlava della lotta dei contadini durante la devastante Guerra dei trent’anni. E credeva fermamente che i suoi nuovi soldati bambini si sarebbero comportati da veri licantropi se sottoposti a un particolare rituale…

Giuseppe F

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