Stiamo parlando di un elettrodomestico che si trova nelle case di tutti. In alcune case ne sono presenti diversi ‘esemplari’. È proprio lei. Quando è nata la televisione, e chi l’ha inventata? Per gli storici della tecnologia non è facile rispondere a tali quesiti. Da un punto di vista tecnico, è possibile infatti individuare l’origine del concetto di teletrasmissione delle immagini già all’inizio del XIX secolo. Ovvero risalendo al momento in cui furono introdotti i primi sistemi di trasmissione fax con scansione meccanica della grafica.
In questo senso, potremmo anche dire, che la prima trasmissione televisiva avvenne in Italia. Con il primo sistema di trasmissione di immagini tramite fax, funzionante su linee telegrafiche. Una tecnologia sviluppata e messa in servizio dal sacerdote italiano Giovanni Caselli nel 1856…
Le prime trasmissioni di immagini in movimento su un sistema radio arrivarono alla fine del XIX secolo. I tecnici usavano dei dischi perforati rotanti meccanici per scansionare una scena e trasformarla in un segnale variabile nel tempo. Tale segnale poteva poi essere ricostruito su un ricevitore con un’approssimazione (molto scadente, in verità) dell’immagine originale. Nel 1914, l’inventore inglese Archibald Low scoprì un mezzo per trasmettere immagini visive via cavo. Low sponsorizzava la sua meravigliosa invenzione come un nuovo metodo per “vedere le persone a distanza”: una sorta di videotelefono, insomma.
In realtà Low non avrebbe mai potuto creare il suo prototipo senza il lavoro di Boris Rosing e Vladimir Zworykin. Due ricercatori russi che nel 1911 crearono un sistema davvero innovativo per la trasmissione di immagini su cavi. Tale sistema utilizzava uno scanner meccanico a tamburo a specchio. Il ricevitore di Rosing e Zworykin era un tubo di Braun, ossia un tubo a raggi catodici.
Un’altra risorsa importante per lo sviluppo della televisione era il disco Nipkow, noto anche come disco di scansione: un dispositivo di scansione meccanica di immagini, inventato a metà Ottocento da un ingegnere tedesco. Nel 1923, l’inventore scozzese John Logie Baird progettò un sistema televisivo completo che impiegava proprio il disco Nipkow. Fu Baird a dare le prime dimostrazioni pratiche di trasmissioni televisive, trasmettendo immagini da Glasgow a Londra. La sua invenzione, però, non fu notata dal pubblico. Poi, nel 1927, un inventore americano chiamato Philo Farnsworth trasmise la sua prima immagine, una semplice linea retta, e divenne famoso come il primo sviluppatore della televisione elettronica.
Lo sviluppo della televisione come la conosciamo oggi è molto più tardo. Dobbiamo aspettare la metà del Novecento, e cioè l’introduzione della tv elettronica. Fu infatti con la fine della Seconda Guerra Mondiale che la televisione si diffuse come elettrodomestico in tutto il mondo. Grazie alle tecniche di comunicazione sviluppate dai nazisti durante la guerra, i tecnici potevano infatti sfruttare metodi completamente elettronici di scansione per la visualizzazione delle immagini che poi divennero standard.
Da allora, la televisione si trasformò in un mezzo di comunicazione di massa. Uno dei medium più diffusi e amati dal pubblico. Sfruttata per veicolare informazione, pubblicità, e intrattenimento, la TV è diventata una presenza fissa delle nostre vite.
In Italia la TV si diffuse solo dopo gli anni ’40, ma alcuni ingegneri l’avevano già sperimentata per ordine di Mussolini nel 1937. Nel 1939 cominciò invece a diffondersi la televisione elettronica. A quell’epoca in Inghilterra esistevano già molti tentativi di trasmissioni. E in Francia e Germania c’erano in giro almeno ventimila videoricettori.
La prima diretta televisiva proiettata in Italia riguardava lo sport. La tv trasmise nell’estate del 1936 immagini dalla Germania nazista per presentare i Giochi della XI Olimpiade a Berlino. Pochi italiani riuscirono a vederle perché mancavano i videoricettori. In Germania, invece, molti spettatori guardarono i giochi in diretta, dato che Hitler aveva fatto installare tv in vari luoghi pubblici. E da noi? Per le prime trasmissioni ufficiali si dovette attendere fino al 3 gennaio 1954. Quel giorno l’annunciatrice televisiva Fulvia Colombo inaugurò le trasmissioni televisive regolari del Programma nazionale (il canale che oggi chiamiamo Rai 1). Il primo programma televisivo in assoluto fu Arrivi e partenze condotto da Mike Bongiorno e Armando Pizzo.
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