Lo stipendio medio generale italiano è di 29.278 euro l’anno. Lo rivela il Sole 24 ore con la sua indagine annuale. Tale cifra si colloca ben al di sotto della media Ocse. In pratica abbiamo a che fare con il valore medio più basso fra tutti i Paesi sviluppati (le cosiddette nazioni avanzate). E c’è di più… Siamo l’unico Paese europeo in cui gli stipendi non crescono da più di vent’anni…
Il livello di retribuzione più basso tra i Paesi avanzati è un indice davvero preoccupante. Il significato? L’Italia è un Paese che non cresce, destinato a invecchiare precocemente e, nella peggiore delle ipotesi, a spopolarsi. Le cause sono note. Ma la politica non ha la forza o il coraggio di intervenire.
A quanto ammonta lo stipendio medio italiano?
I 29.278 euro dello stipendio medio generale potrebbero sembrare una cifra dignitosa. In realtà questo dato svela una profonda frattura fra individui che guadagnano più di 20.000 euro al mese in media e cittadini che vivono sotto la soglia di povertà. Le cause di questa situazione sono note, come anticipato. Quali sono? I contratti caratterizzati dal precariato, il lavoro nero, il part-time involontario più che raddoppiato e la produttività in stallo. Le differenze sono anche regionali. Al Nord lo stipendio medio si aggira intorno ai 24.000 euro. Al Centro 21.000. E al Sud è sotto i 16.000 euro. Le disparità si evincono anche fra settore pubblico e privato.
Nel pubblico la media è di 27.000 mila euro annui. Nel privato è di 30.000. Le donne sono pagate in genere meno degli uomini. I giovani (anche se più titolati e formati) percepiscono stipendi più bassi rispetto ai più adulti.
Disuguaglianze e ingiustizia
Il disequilibrio dei redditi è palese. Ma non sembra un tema che tocca la politica. Esistono diverse analisi sociologiche che spiegano in che modo le condizioni economiche di partenza degli individui (il reddito e il patrimonio) creano delle barriere nel cosiddetto ascensore sociale. E tali differenze hanno un impatto decisivo sulla qualità della vita, sulla cultura e persino sulla stato di salute.
Un dato davvero preoccupante è fornito da vari organi di analisi. In Italia il 20% della popolazione più ricca detiene quasi il 70% della ricchezza totale. Mentre il 20% più povero circa l’1,3%. Questo significa che il patrimonio di sole tre persone (i tre miliardari italiani più ricchi: Giovanni Ferrero, Leonardo Del Vecchio e Silvio Berlusconi) è superiore alla ricchezza complessiva dal 10% più povero della popolazione italiana, cioè circa sei milioni di persone. Vi pare giusto?