Nettuno e il vicino Urano sono gli ultimi due pianeti del Sistema Solare. Entrambi classificati come giganti del ghiaccio, appaiono caratterizzati dal colore blu. Eppure c’è una netta differenza di tonalità fra i due corpi. Nettuno si rivela attraverso un blu più deciso e splendente. Urano, invece, appare di un blu più pallido. Da cosa dipende?
Da molti anni gli astrofisici si interrogano sulla natura dei colori che dominano l’apparenza dei pianeti del nostro sistema. E il mistero più interessante è proprio quello collegato alle differenze di tonalità nel colore fra i due giganti ghiacciati.
Un team internazionale di ricercatori guidato da specialisti dell’Università di Oxford ha analizzato tutte le nuove immagini disponibili di Nettuno e Urano. Si tratta di foto scattate dal telescopio spaziale Hubble, dall’Infrared Telescope Facility (ITF) della NASA e dal telescopio Gemini North. Mettendo insieme tutti questi dati, gli astrofisici sono riusciti a dar vita a un modello che descrive gli strati di aerosol presenti nelle atmosfere di questi pianeti. E in questo modo hanno capito che gli strati di foschia sono i principali responsabili delle diverse tonalità di blu di Nettuno e Urano.
Lo studio è stato pubblicato oggi sul Journal of Geophysical Research, e mette a disposizione della comunità scientifica il primo modello atmosferico unico in grado di interpretare e spiegare le osservazioni su questi pianeti.
Il loro modello è in grado di comparare le osservazioni della luce solare riflessa con le lunghezze d’onda dell’ultravioletto al vicino infrarosso. Inoltre ha anche spiegato per via sperimentale la differenza di colore visibile tra i due giganti ghiacciati. Nello specifico, sono tre gli strati di foschia, presenti a diverse altezze nelle atmosfere di ciascun pianeta, a filtrare la luce e a dar vita alla determinata tonalità.
Secondo questo modello, è lo strato intermedio di foschia, che si trova appena sopra il livello di condensazione del metano, a rendere Nettuno di un blu più intenso. Su Urano, infatti, questo strato intermedio è più spesso e filtra maggiormente la luce. Su entrambi i pianeti, il ghiaccio di metano si condensa sulle particelle presenti nello strato intermedio. In questo modo si forma una pioggia di neve di metano che attira le particelle di foschia più in profondità nell’atmosfera. E qui tali particelle possono dar vita alla condensazione del ghiaccio di idrogeno solforato, formando uno strato separato e più profondo di nubi.
Nettuno, in pratica, rivela un’atmosfera più attiva e turbolenta di Urano, ed è più efficiente nella produzione di metano gassoso, soprattutto nello strato di foschia intermedio. Con la creazione della neve, infatti, si rimuove foschia, e il blu appare più brillante. Su Urano, invece, il blu è appannato da un eccesso di nubi e dalla stagnazione di metano.
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