C’è chi accusa gli Stati Uniti di imperialismo e di ingerenza attiva nelle politiche nazionali. Tale accusa ha un fondamento? Dal punto di vista è innegabile… Gli USA hanno più volte provato a rovesciare i Governi stranieri. E nella maggior parte dei casi ci sono riusciti…
Quante volte gli Stati Uniti d’America si sono intromessi in questioni estere forzando la situazione politica di Paesi lontani? Tante. Hanno cominciato nel 1893, quando orchestrarono un colpo di Stato nelle Hawaii.
Tutte le volte che gli USA hanno contribuito a rovesciare Governi stranieri
Gli USA si fecero avanti per rovesciare il Governo hawaiano su richiesta di alcuni proprietari terrieri bianchi che erano contrari alle politiche populiste della regina Liliʻuokalani. Dopo questo colpo di Stato gli Stati Uniti vollero annettere le Hawaii alla loro confederazione di Stati. E così le isole del Pacifico divennero il cinquantesimo Stato americano. Solo nel 1993, un secolo dopo quel colpo di Stato, il Governo degli Stati Uniti ha ammesso di aver rovesciato ingiustamente la monarchia hawaiana annettendo un territorio straniero senza il consenso della popolazione.
Sempre nel 1898, gli USA continuarono con la loro politica imperialista mettendo il becco nella situazione interna del Guam, del Porto Rico e delle Filippine. Sempre nello stesso periodo gli americani diedero il via a un’occupazione militare di Cuba. Con l’arrivo del Novecento, gli USA vollero rovesciare altri Governi stranieri. Le trame americane ebbero effetti sulla Repubblica Dominicana, sul Nicaragua, in Messico, ad Haiti, in Honduras e di nuovo a Cuba.
Di nuovo nel 1933 gli USA appoggiarono a Cuba il colpo di Stato di Fulgencio Batista. E quando Fidel Castro cacciò via Batista e stabilì il primo regime comunista dell’emisfero occidentale, il presidente John F. Kennedy tentò più volte di rovesciare il governo di Castro. Prima con i servizi segreti e poi con la fallita invasione della Baia dei Porci del 1961.
In Medio Oriente, in Africa e in Asia
Nel 1953, la CIA orchestrò un colpo di Stato in Iran, facendo cadere il primo ministro iraniano democraticamente eletto, Mohammad Mosaddegh, e per far tornare al potere lo scià Mohammad Reza Pahlavi. Un anno dopo gli USA si fecero avanti in Guatemala offrendo il potere nelle mani del dittatore militare Carlos Castillo Armas, anche qui per fermare la diffusione del comunismo. Negli anni Sessanta, gli USA intervennero in Congo, dove posero al potere il dittatore Mobutu Sese Seko.
Poi l’attenzione degli americani si spostò in Asia, dove la CIA finanziò il colpo di Stato del 1963 contro il presidente della Vietnam del Sud, Ngo Dinh Diem. Per bloccare l’avanzata del comunismo, gli USA inviarono le loro truppe in Vietnam. E sappiamo tutti come andò a finire. Negli anni ’70, gli americani si applicarono per rovesciare il Governo socialista di Salvador Allende in Cile. Su ordine del presidente Nixon, la CIA iniziò a sostenere il capo militare Augusto Pinochet per fargli organizzare un colpo di Stato che spodestò Allende.
E oggi?
Negli anni ’90 e ’00, gli americani sono intervenuti più volte in Medio Oriente, concentrandosi soprattutto sulla situazione irachena. Nel 2001, gli USA hanno infine invaso l’Afghanistan, istituendo un Governo ad interim guidato da Hamid Karzai per sostituire il Governo talebano. Ciò testimonia come l’imperialismo statunitense non si sia mai fermato, nonostante la sconfitta in Vietnam. Laddove possono (come in Europa), gli americani provano a imporsi attraverso l’influenza politica o il condizionamento economico. Altrove intervengono militarmente.
Duemila anni fa, Tacito mise in bocca a un capo tribù caledone chiamato Calgaco un memorabile discorso contro l’imperialismo romano. E per molti quel discorso ha ancora valore. Diceva così: “Rapinatori del mondo, i Romani, dopo aver tutto devastato, non avendo più terre da saccheggiare, vanno a frugare anche il mare; avidi se il nemico è ricco, smaniosi di dominio se è povero… sono gli unici che bramano con pari veemenza di possedere tutto, e ricchezze e miseria. Rubare, massacrare, rapinare, questo essi, con falso nome, chiamano Impero, e là dove hanno fatto il deserto, dicono d’aver portato la pace“.