Soprattutto nei Paesi anglosassoni vanno ancora di moda le auto in kit (o auto kits) Si tratta di vetture vendute a pezzi, che l’acquirente deve montarsi da solo in casa. Cioè in officina! Negli anni ’60, gli amatori usavano questi kit per crearsi automobili personalizzate e fare da sé repliche a buon mercato di costose auto sportive.
Davvero è possibile costruirsi un modello d’auto a grandezza naturale e funzionante assemblando pezzi comprati tramite un kit? Sì, si può. E c’è gente che lo fa da cinquant’anni!
Il mercato ancora vivo delle auto in kit
Tali auto in kit erano ovviamente corredate da manuali di istruzioni. Ma gli appassionati lavoravano spesso secondo istinto. Quasi tutti volevano personalizzare o customizzare il modello base secondo le proprie esigenze. Sperimentavano, inventavano, trasgredivano… Il più delle volte partivano da un telaio qualsiasi e poi, grazie al kit, aggiungevano tutte le componenti della carrozzeria e della meccanica. Pare che il telaio del vecchio Maggiolino Volkswagen fosse parecchio funzionale per lavori del genere…
Negli anni ’60 e ’70 migliaia di persone si costruirono da soli una Dune Buggy, una vera e propria icona delle auto in kit. Poi la gente cominciò a voler costruire repliche della Ferrari o della Porsche. In questo modo, da mercato di nicchia e a basso costo, il settore delle auto in kit divenne più moda per collezionisti. Si cercavano soprattutto componenti estetiche da montare su meccaniche di altre auto.
I kit si fecero così ricercatissimi per vari collezionisti e i modelli puntavano a un pubblico più d’élite. I kit, insomma, cominciavano a costare parecchio.
Negli anni ’80 e ’90 i kit più richiesti erano anche i più costosi. E servivano per dar forma a repliche accurate di modelli eccezionali come la Shelby Cobra o la Porsche 550. Il fornitore numero uno divenne Superformance, un’azienda del Sud Africa ancora attiva, e che oggi possiede licenza di vendere pezzi per riprodurre la Cobra, la Corvette Grand Sport e la Ford GT40.
E oggi?
Dagli anni ’90, il settore è in pratica crollato. Ma esistono ancora tanti appassionati di auto in kit. Chi non vuole spendere una fortuna per replicare auto sportive, può rivolgersi alla Exomotive Exocet, che vende repliche della Mazda Miata. Pare che il kit in questione sia molto semplificato ed economico. L’auto risultante completa pesa 720 chili senza sportelli, cofano, parabrezza e paraurti.
Quanto costa un kit del genere? Più o meno ottomila euro. E ci si può montare un motore Mazda di serie o un motore più potente. E c’è anche chi sta cominciando a vendere kit per assemblare EV e auto elettriche.