Il collezionismo non teme la crisi economica. È proprio nei periodi più incerti dal punto di vista finanziario che alcuni settori come la numismatica offrono enormi possibilità di guadagno. Ma si può davvero guadagnare trovando certe vecchie monete? Alcuni pezzi del vecchio conio valgono ancora una fortuna.
Il commercio di questi beni si sviluppa online e nei classici negozi specializzati. Chi vuole vendere una vecchia moneta può metterla all’asta su uno dei tanti siti di e-commerce con annunci. Oppure rivolgersi a siti numismatici che spesso offrono anche valutazioni gratuite.
Guadagnare vendendo monete del vecchio conio che valgono ancora una fortuna
Basta farsi un giro sul web per capire se una moneta ha mercato e quali sono le valutazioni. Ma prima di esporsi come venditori è bene fare attenzione alla particolare fattura del pezzo e studiarne la storia. Le sorprese non mancano. Ci sono per esempio delle vecchie 200 lire che possono arrivare a farci guadagnare fino a 850 euro. Si tratta di monete rare, con particolari interessanti per i collezionisti.
Funziona così: una moneta da 200 lire del 1978 senza difetti può valere al massimo un euro. Ma si può guadagnare fino a 200 euro con monete da 200 lire che presentano un piccolo difetto di conio. Se invece trovate una 200 lire del 1977 con un altro difetto il guadagno potrebbe superare gli 850 euro.
Non buttare le vecchie lire: potrebbero farti ricco
Nello specifico, le 200 lire con difetto furono coniate solo in un migliaio di esemplari nel 1977. Erano versioni di prova che anticipavano il conio nazionale del 1978. Come si presentano? Mostrano un’immagine della Penisola in epoca risorgimentale, cioè pre-Unificazione (senza Trentino Alto-Adige e parti del Friuli). Se poi queste monete presentano anche la scritta “Prova” autenticata dalla Zecca dello Stato, il valore sale fino a 2000 euro a moneta.
Per tutte le altre monete, il mercato richiede un’attenta definizione del valore in base alla rarità, della data di emissione, della tiratura e dello stato di conservazione. Più lo stato è vicino al fior di conio (ovvero a uno stato che possiamo definire “perfetto”), più la vecchia moneta è in buone condizioni e appetibile per i collezionisti.
Un po’ di lire dal grande valore
A casa conservate una 10 lire del 1946? Allora avete a disposizione la moneta antica in lira italiana con il valore più alto. Il guadagno può arrivare a superare anche i 6000 euro se il pezzo è in ottime condizioni.
Occhio anche alle 5 lire del 1946. Cioè alla prima 5 lire coniata dalla Repubblica Italiana. La versione da 5 lire considerata più preziosa è quella realizzata in Italma, una lega metallica utilizzata dalla Zecca composta da alluminio, manganese e magnesio. Con questo spicciolo puoi guadagnare anche 1200 euro. Un’altra 5 lire che potrebbe valere davvero una fortuna è quella del 1956, con il retro rappresentato da un delfino. Può valere più di 5000 euro.
Poi c’è la 100 lire del 1955 che in buone condizioni può essere venduta per circa 1200 euro. Infine controllate se avete la 50 lire del 1958, forse la più ricordata e la più simbolica per gli italiani, il cui valore va dai 20 euro qualora presenti graffi e segni del tempo fino a circa 2000 euro. Insomma, certi pezzi valgono ancora una fortuna.